ROMA – “La notte all’indietro pesa” è il nuovo progetto di Diego Perrone, promosso dal Museo Nazionale Romano, vincitore della terza edizione di Italian Council.
A raccontare l’opera è lo stesso artista che spiega “è una scultura di pasta di vetro pensata come un insieme di forme e soggetti stratificati su un unico volume. Nella parte a bassorilievo emerge il profilo di un volto raffigurato da una prospettiva inusuale, quasi a volo di uccello, che conferisce uno sbilanciamento all’indietro: una specie di fluttuazione nello spazio, come in assenza di gravità. Nella parte centrale ho modellato a rilievo due mani nell’atto di mostrare due orologi da polso. Il colore blu opaco del vetro è servito per evidenziare naso e occhi della faccia e prolungandolo poi in mezzo alle due mani con gli orologi ha evocato un terzo soggetto molto simile ad una civetta”.
Per quanto concerna la tecnica utilizzata, Perrone spiega che si chiama “pate de verre, letteralmente ‘pasta di vetro’ e consiste in una fusione a cera persa del vetro in uno stampo di gesso refrattario. Ho cercato di portare alle estreme conseguenze tecnica e materiale rimanendo sul filo tra il fattibile e la potenza visiva che immaginavo”. “Queste sculture – continua l’artista – sono sovradimensionate per essere di vetro e devono rimanere in forno a raffreddarsi almeno cinque settimane e il mescolarsi poi di tipologie di vetri opachi e trasparenti allunga maggiormente i tempi di realizzazione. Quando sono finite sembrano blocchi di minerali scolpiti con colori innaturali e la persistenza dei vetri opachi ne accentua la matericità e la fisicità. La loro caratteristica principale è che sono bassorilievi, ma essendo costituiti di materia trasparente colorata, la prima cosa che avverto guardandole sono le macchie di colore. Questo fa si che si generi un’ambiguità tra la massa scultorea e l’immagine che è per sua natura bidimensionale.”
La scultura è allestita nella Sala della dea Roma di Palazzo Massimo, che ospita un affresco del IV sec. d.C. che rappresenta Venere seduta, integrato a olio come dea Roma nel XVII secolo (sono state ridipinte la metà superiore della testa, quasi completamente lo scudo, i piedi con il plinto, lo zoccolo alla base con l’iscrizione). L’affresco è stato trovato nel 1655 nei pressi del battistero di San Giovanni in Laterano e portato nel giardino segreto di Francesco Barberini. Nel 1935 viene donato allo stato Italiano dalla principessa Barberini. La rappresentazione di Venere come Dea Roma presenta l’elmo e lo scudo, simboli riconducibili anche a Minerva / Atena.
A tal proposito Daniela Porro, direttore del Museo Nazionale Romano dichiara: “La scultura di Diego Perrone a ben guardare evoca la presenza di una civetta, uno dei simboli di Atena / Minerva, legata al tema notturno dell’opera dove passato e futuro si fondono in un ricordo ancestrale che la materia vitrea esalta e al contempo disconosce. Il progetto di Diego Perrone ‘La notte all’indietro pesa’ consegna al contemporaneo una suggestione sapiente della dea Atena – prosegue Porro – Atena è la dea della saggezza, delle Arti e dell’astuzia, simbolo della filosofia, ma anche dea della strategia di guerra che donava ai suoi protetti la mètis, quella fondamentale capacità di combattere con astuzia e non solo con la forza bruta. La mètis è quel tipo di intelligenza ‘tecnica’ e applicata che ben si addice all’invenzione tecnologica, alle competenze artigianali e alla tecnica sapiente messe in atto nella realizzazione di un’opera d’arte”.
Vademecum
Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo
Largo di Villa Peretti 2, Roma
25 luglio 2019 – 7 gennaio 2020
martedì – domenica 9.00-19.45
www.museonazionaleromano.beniculturali.it/