PARIGI – È stata inaugurata l’8 marzo a Parigi la grande mostra Picasso sculptures, la retrospettiva da poco terminata al Museum of Modern Art (MoMA) di New York e ora ospitata al Musée National Picasso, a Palazzo Salé, riaperto nel 2014 dopo 5 anni di restauri. 240 opere, tra pezzi della collezione permanente del Museo e prestiti per una esposizione articolata in un percorso cronologico e tematico al tempo stesso e suddivisa in 15 sezioni, il cui intento è quello di focalizzare l’attenzione sui “multipli” e la dimensione seriale dell’opera scultorea del grande artista. Si tratta dunque della più grande collezione di sculture mai presentate al pubblico, in cui Picasso gioca sul concetto di riproducibilità dell’opera ma di fatto, viste le varianti poste in essere in ogni singolo lavoro, ogni opera risulta unica pur trattandosi di un multiplo.
La mostra inoltre pone l’accento su un altro aspetto fondamentale della produzione dell’artista, ovvero la varietà dei materiali, così come quella dei supporti e delle tecniche utilizzate, attraverso le quali è anche possibile non solo contestualizzare il suo lavoro, ma anche rilevare il processo creativo scaturito da rapporti con l’arte primitiva e altre influenze. Il percorso è inoltre arricchito da disegni, dipinti e bozzetti preparatori. In esposizione, per la prima volta in Europa la serie dei sei Verres d’absinthe (Glasses of absinthe; 1914), ognuno differente dall’altro, ognuno accompagnato da un vero cucchiaino in metallo, ma anche Tête de femme (Fernande), ispirata a Fernande Olivier, compagna di Picasso o La Femme enceinte, realizzata in ceramica e di cui Picasso produsse una seconda versione tra il 1950 e il 1959, in bronzo realizzata nella fonderia di Claude Valsuan. E poi ancora le varie proposte disegnate per il Monument a Apollinaire del 1921, tributo a Guillaume Apollinaire, morto nel 1918. La mostra sarà visitabile fino al 28 agosto 2016.