MILANO – Un artista elegante, raffinato e a lungo dimenticato dal grande pubblico. Con La seduzione del colore. Andrea Solario e il Rinascimento tra Italia e Francia (26 marzo – 30 giugno 2025), il Museo Poldi Pezzoli inaugura la stagione espositiva con la prima monografica mai dedicata a uno dei protagonisti più singolari dell’arte milanese rinascimentale. Pittore di corte, ritrattista sofisticato, Solario torna nella città che ne ha custodito l’eredità più fedele, grazie anche al legame privilegiato con Gian Giacomo Poldi Pezzoli, suo fervido collezionista.
Un artista cosmopolita nel cuore del Rinascimento
Andrea Solario nasce intorno al 1470 da una famiglia di scultori attivi tra Milano e Carona. Cresce all’ombra del fratello Cristoforo, con cui condivide la bottega nei pressi di San Babila. Ma il suo linguaggio, già nei primi anni, si allontana dalla plastica del marmo per accogliere la pittura luminosa e atmosferica di Antonello da Messina, l’eleganza leonardesca e la delicatezza nordica. Solario non è un epigono, ma un interprete sofisticato: Giorgio Vasari lo definisce “pittore e coloritore molto vago”, maestro di cromie brillanti e di una luce che sembra germogliare dalle superfici stesse.
Viaggiatore e artista di corte, lavora per committenti come Charles d’Amboise e il cardinale Georges d’Amboise, che lo invita in Normandia tra il 1507 e il 1510. Qui, nel castello di Gaillon, anticipa l’arrivo di Leonardo in Francia e firma alcuni dei suoi capolavori più celebrati, come la Madonna del cuscino verde, divenuta una delle immagini più riprodotte dell’intera pittura rinascimentale.
Una mostra di rivelazioni
Curata da Lavinia Galli e Antonio Mazzotta, la mostra riunisce 24 opere di Solario, provenienti da collezioni pubbliche e private di tutta Europa. È la prima volta che molti di questi capolavori — in particolare quelli custoditi al Louvre — giungono in Italia. Il dipinto simbolo dell’esposizione, la Madonna del cuscino verde, è esposto per la prima volta a Milano dopo un importante restauro condotto dal museo parigino.
Accanto a questo prestito eccezionale, l’allestimento ospita opere provenienti dalla National Gallery e dal British Museum di Londra, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, dalla Pinacoteca di Brera, dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana e dalle Gallerie degli Uffizi. A completare il percorso, disegni autografi e confronti con autori coevi come Boltraffio, Luini, Perugino e Dürer.
Il progetto espositivo, firmato dallo studio Migliore+Servetto, guida il visitatore in un itinerario a tappe, segnato dai viaggi dell’artista: l’esordio veneziano, con l’influenza belliniana; il soggiorno francese a Gaillon; infine il ritorno a Milano, dove si concentra la fase più intensa e lirica della sua pittura. Un filo cromatico — il bordeaux intenso — accompagna l’allestimento, incorniciando le opere in uno spazio immersivo, pensato come un “contenitore emozionale”.

Solario sotto la lente della scienza
Un progetto di mostra così ambizioso non poteva prescindere da una campagna di indagini scientifiche senza precedenti. Il Poldi Pezzoli, vincitore del bando European Infrastructure for Heritage Science, ha avviato un programma di restauri e analisi diagnostiche su un nucleo significativo di opere di Solario, in collaborazione con il CNR e il Laboratorio del Louvre. I risultati, presentati durante una giornata internazionale di studi, offrono nuove chiavi di lettura sulla tecnica pittorica dell’artista e sulla sua evoluzione stilistica.
Un ritorno atteso, una riscoperta necessaria
La fortuna critica di Solario, dopo l’oblio seguito al Rinascimento, fu altissima nel XIX secolo. Le sue opere erano tra le più ambite del mercato antiquario, valutate più di quelle di Botticelli o Pollaiolo. A testimoniarlo, l’inventario del museo Poldi Pezzoli e le schede di Giovanni Morelli, che nel Riposo durante la fuga in Egitto riconosceva il vertice di una collezione ricchissima.
Oggi, grazie alla collaborazione con il Louvre e a un lavoro curatoriale di lunga durata, il Museo Poldi Pezzoli restituisce Andrea Solario al centro della scena con un progetto tanto atteso quanto inedito. Come sottolinea Alessandra Quarto, direttore del museo:
“Nonostante la prodigiosa qualità della sua migliore produzione, non era mai stato intrapreso un progetto espositivo monografico dedicato ad Andrea Solario, se si eccettua una mostra organizzata al Louvre nel 1985-1986 e dedicata ai dipinti francesi. È una sfida che il Museo ha accolto e ha portato avanti grazie al sostegno pubblico e privato. Una scelta coraggiosa, soprattutto in un momento in cui sempre più si assiste alla proliferazione di mostre che puntano a proporre figure già note per aumentare il numero di visitatori, più che ad accrescerne il livello culturale tramite mostre di ricerca. Contro questa tendenza il Poldi Pezzoli ha avviato una collaborazione straordinaria con tutte le istituzioni prestatrici, e in particolare con il Musée du Louvre, che conserva il nucleo più ampio al mondo di opere del pittore (ben 10), per far riscoprire al grande pubblico la storia e il talento di uno dei pittori più originali del pieno Rinascimento, molto amato dagli studiosi ma ingiustamente dimenticato dal grande pubblico.”
Una presa di posizione netta, che rivendica il valore culturale e scientifico di un’esposizione pensata come vera riscoperta, e non come semplice operazione di richiamo.
Andrea Solario e il contemporaneo
La mostra dialoga anche con la sensibilità contemporanea grazie alla presenza di un’installazione firmata da Robert Wilson. L’artista americano ha scelto di far interagire la Testa di San Giovanni Battista di Solario con una delle sue celebri video metamorfosi dedicate a Lady Gaga, già presentate al Louvre nel 2013. Una sovrapposizione lenta, sospesa tra identità e dissolvenza, tra sacro e pop, che ribadisce la forza visiva e simbolica dell’opera rinascimentale anche nel nostro tempo.
Museo Poldi Pezzoli Via Manzoni 12 Milano 02 794889 | 02 796334 info@museopoldipezzoli.org www.museopoldipezzoli.it |