Un capolavoro dell’arte settecentesca napoletana fa il suo ritorno alla Reggia di Caserta: L’Apoteosi della dinastia borbonica di Fedele Fischetti è stato acquisito dal museo borbonico grazie a una trattativa privata condotta in sinergia tra la casa d’aste Lempertz, gli uffici della Reggia e la Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura.
Si tratta di un’eccezionale testimonianza artistica, il bozzetto originale per un affresco che Luigi Vanvitelli aveva commissionato nel 1772 per il Salone Baciamano della Reggia. Sebbene l’opera definitiva non sia mai stata realizzata, questa tela preparatoria, emersa recentemente da una collezione privata spagnola, rappresenta uno degli apici della produzione di Fischetti – artista simbolo del classicismo settecentesco napoletano – e una chiave di lettura essenziale per comprendere l’originario progetto iconografico vanvitelliano. Dopo un attento restauro, il dipinto sarà uno dei fulcri della mostra “Tutto torna!”, in programma dal 22 ottobre, che presenterà al pubblico le più recenti acquisizioni e restituzioni del patrimonio della Reggia.

Un ritorno che racconta una storia
La scena immaginata da Fischetti è carica di allegorie e simbolismi: la Virtù della Verità tiene al guinzaglio un leone e sconfigge Invidia e Maldicenza, mentre Atena – emblema del Merito – porge lo scettro al sovrano, accompagnato da Giustizia, Fede e Sapienza Divina. Gli angeli glorificano lo stemma dei Borbone, incoronando i predecessori del re con l’alloro. La figura regale – vagamente ispirata all’iconografia di San Ferdinando – lascia intendere una volontà di fondere sacro e potere dinastico, ricollegandosi alla tradizione della Casa d’Austria e della scuola napoletana. Come sottolinea Nicola Spinosa, uno dei massimi studiosi dell’arte partenopea, Fischetti è “il più appropriato e organico completamento pittorico e decorativo dell’architettura vanvitelliana”.
Una scoperta fortuita, un rientro fortemente voluto
Determinante per il ritorno dell’opera in Italia è stato l’intervento di Carlotta Mascherpa, direttrice di Lempertz Italia e specialista di Old Masters: “Durante un viaggio di lavoro ho visto appeso a una parete il modelletto del Fischetti e l’ho trovato straordinario. Ho capito subito che doveva tornare in Italia”, racconta Mascherpa. “A volte capita che opere sconosciute o disperse da secoli riemergano grazie al mercato, ed è proprio in queste occasioni che si può restituire loro il contesto originario.” Non è la prima volta che la storica casa d’aste tedesca collabora con le istituzioni italiane per il recupero di opere d’arte trafugate o dimenticate: tra gli esempi più noti, la restituzione di una croce sacra trafugata dalla chiesa veneziana di San Pantalone, o il recupero, a favore del Museo Nazionale d’Abruzzo, di quattro tavolette del Maestro di Campo di Giove, scomparse misteriosamente agli inizi del Novecento.
Un nuovo tassello nella valorizzazione della Reggia
L’acquisizione de L’Apoteosi della dinastia borbonica si inserisce in un più ampio progetto di ricomposizione e valorizzazione dell’apparato decorativo originale della Reggia di Caserta, che nel tempo ha visto molte delle sue opere disperse o rimosse. Grazie al sostegno della Direzione Generale Musei, la Reggia prosegue così il suo percorso di recupero della propria identità visiva e storica, riportando alla luce la visione di Vanvitelli, tra architettura, pittura e simbolismo dinastico.







