VENEZIA – Due straordinarie mostre quelle che Le Stanze della Fotografia propongono all’Isola di San Giorgio a Venezia per il 2025: Robert Mapplethorpe e Maurizio Galimberti. Due linguaggi, due prospettive, una riflessione condivisa sul potere dell’immagine e sulla sua capacità di evocare mondi differenti.
Una trilogia per riscoprire Mapplethorpe
Con oltre 200 opere, la mostra Le forme del classico riporta in primo piano l’estetica scultorea di Robert Mapplethorpe, il fotografo che ha elevato la fotografia a una forma di arte plastica. Famosi nudi maschili e femminili, nature morte e ritratti di figure iconiche come Patti Smith e Andy Warhol compongono un percorso che enfatizza il rapporto tra forma e luce. Particolare attenzione è riservata agli autoritratti, in cui l’artista affronta il tema dell’identità con uno sguardo provocatorio e personale.
Per Denis Curti, curatore della mostra, “Mapplethorpe usa la fotografia per reinterpretare e rinnovare l’estetica classica, accentuando il dialogo tra il corpo vivo e la scultura ideale. Il confronto evidenzia la sua abilità nel trasporre la perfezione e la grazia della scultura classica nella fotografia contemporanea.”
Accanto ai lavori più noti, vengono presentati i primi collage degli anni Sessanta, che rivelano una vena sperimentale spesso meno conosciuta. In mostra anche i ritratti di Truman Capote, Glenn Close, Richard Gere, Keith Haring,David Hockney, Annie Leibovitz, Yoko Ono, Robert Rauschenberg, Isabella Rossellini, Susan Sarandon, Susan Sontag, Andy Warhol, e molti altri.
Le forme del classico è solo il primo atto di un progetto espositivo articolato in tre capitoli, ideato per approfondire la figura di Mapplethorpe. Nel 2026 seguiranno, infatti, due ulteriori appuntamenti: Le forme del desiderio, in programma a Milano presso Palazzo Reale, e Le forme della bellezza, che sarà ospitata al Museo dell’Ara Pacis di Roma.
Le forme del desiderio offrirà una retrospettiva completa sull’opera di Mapplethorpe, con una selezione delle immagini più iconiche, potenti e provocatorie, concentrandosi sugli aspetti più audaci della sua produzione artistica. A Roma, invece, Le forme della bellezza esplorerà il rapporto tra la fotografia di Mapplethorpe e la classicità, con un particolare accento su alcune opere scattate in Italia, molte delle quali saranno esposte per la prima volta.
“La Fondazione Robert Mapplethorpe è entusiasta di collaborare a questa trilogia, che offre un’occasione unica per avvicinarsi alle molteplici sfaccettature dell’opera di Mapplethorpe,” sottolinea il presidente Michael Ward Stout. “Ciascuna mostra avrà un approccio distintivo, evidenziando tematiche specifiche che permetteranno di cogliere appieno la profondità e la complessità di questo artista straordinario.”
In occasione della trilogia viene pubblicato un importante catalogo da Marsilio Arte, che indaga l’intera produzione e l’evoluzione del linguaggio di Mapplethorpe attraverso 257 opere.
Maurizio Galimberti e la realtà frammentata
In contemporanea, al primo piano delle Stanze della Fotografia, si terrà la mostra Maurizio Galimberti tra Polaroid e le Lezioni americane di Italo Calvino. Galimberti, celebre per i suoi mosaici fotografici, offre una visione frammentata e dinamica della realtà. Le sue opere, spesso ispirate alle suggestioni letterarie di Calvino, scompongono e ricompongono soggetti come Lady Gaga e Johnny Depp, proponendo una riflessione sulla molteplicità dei punti di vista.
Come osserva Denis Curti, “i suoi lavori non mirano a riprodurre fedelmente la realtà, ma sono l’esito di un’indagine del visibile, un’operazione di scomposizione del mondo che trova nella fotografia lo strumento ideale. Galimberti ha come fonte di ispirazione i collage fotografici di David Hockney e nella sua ricerca e guidato da modelli illustri, come le opere futuriste di Umberto Boccioni o il Nudo che scende le scale n. 2 di Marcel Duchamp, a sua volta ispirato dalla scomposizione del movimento di Etienne-Jules Marey“.
Mapplethorpe e Galimberti rappresentano due visioni opposte, ma complementari. Da una parte, la perfezione formale e l’atemporalità; dall’altra, la frammentazione e il dinamismo del presente. Entrambi, a modo loro, interrogano l’idea di bellezza e di rappresentazione.
L’Open call
In occasione delle mostre, Le Stanze della Fotografia lanciano un’open call per fotografi emergenti tra i 18 e i 30 anni. Il tema, ispirato alla trilogia di mostre su Mapplethorpe — classico, desiderio e bellezza — consente ai giovani artisti di confrontarsi con un’eredità visiva potente. Le nove opere selezionate saranno esposte al MIA Photo Fair di Milano, mentre i tre vincitori avranno uno spazio dedicato per tutta la durata della mostra veneziana.
Il termine per inviare le candidature è fissato al 2 marzo 2025. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale delle Stanze della Fotografia.
Vademecum
Le Stanze della Fotografia
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
Robert Mapplethorpe. Le forme del classico
Dal 10 aprile al 23 novembre 2025
Maurizio Galimberti tra Polaroid/Ready Made e le lezioni americane di Italo Calvino
Dal 10 aprile al 27 luglio 2025
Informazioni
www.lestanzedellafotografia.it | tel.:+39 041 2412330 | mail: lestanzedellafotografia@gmail.com
Ig e FB: LeStanzedellafotografia
Orari
Aperto tutti i giorni dalle 11 alle 19 (ultimo ingresso 18:20). Chiuso il mercoledì
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