Stasera alla Libreria Spazio Sette a Roma presentazione di Sono Raffaello, il divin pittore, progetto editoriale di Giulia Silvia Ghia assessora alla cultura del I municipio che, assieme a Alessia Muroni Ramos, ha rivisitato in un libro e in un podcast la storia dell’artista marchigiano, facendone rivivere la voce grazie a Neri Marcorè
«Un vero manager ante litteram. E se proprio dovessi paragonarlo ad un nostro contemporaneo direi Brunello Cucinelli: empatico, in dialogo con tutti, capace di costruirsi una squadra senza tagliare fuori nessuno». È il Raffaello Sanzio di Giulia Silvia Ghia, assessora alla Cultura, Scuola, Sport, Politiche Giovanili del I Municipio di Roma dal novembre 2021, storica dell’arte e restauratrice diplomata all’ICR di Roma, membro del CdA del museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e molto altro che, in quest’occasione, è l’essere anche scrittrice e autrice di podcast. Il suo progetto Sono Raffaello, il divin pittore, libro e podcast sulla storia a tutto tondo di questo artista infinito, è infatti l’ultima creatura della sua intensa attività intorno al mondo dell’arte. Un progetto condiviso con Alessia Muroni Ramos, autrice dei testi del podcast e della sezione del libro che racconta la sua vicenda umana e professionale. «Io invece – spiega la Ghia – per il libro ho curato un approfondimento sui tempi in cui l’artista visse».
Come nasce il progetto di un libro e di un podcast dedicato a Raffaello?
«È cominciato tutto durante il covid. Il 2020 era l’anno del cinquecentenario della sua morte e la ricerca su di lui aveva dato molti frutti che sono stati al centro di mostre importanti come quella alle Scuderie del Quirinale. In particolare, alla Villa Farnesina, vennero effettuate alcune indagini sull’affresco di Raffaello Il trionfo di Galatea che identificarono la presenza di “blu egizio”, uno dei più antichi pigmenti di origine non naturale messi a punto nella storia dell’umanità. Fu proprio la scoperta che Raffaello avesse utilizzato il blu egizio, che divenne il fulcro della mostra Raffaello in Villa Farnesina: Galatea e Psiche allestita all’interno della stessa Villa nel gennaio del 2021, a farmi venire l’idea che c’era bisogno di un mezzo comunicativo in grado di far conoscere ancora meglio quest’artista così importante per tutti noi. Eravamo nel clou del covid: quale mezzo migliore di un podcast?»
Che però poi è diventato anche un libro
«Si, ma solo tempo dopo. Prima trovai in Alessia Muroni Ramos una partner perfetta per elaborare la storia di Raffaello in otto appuntamenti in cui, ogni volta, l’artista veniva messo a confronto con un personaggio che fu fondamentale nella sua vita. Quasi due monologhi affiancati in ogni racconto».
A quel punto era necessario immaginare la voce “giusta” per Raffaello
«Esatto. Ma lì non ebbi dubbi. Pensai subito a Neri Marcorè. Un po’ perché è marchigiano, come Raffaello. Un po’ perché è una persona quasi di famiglia per me. E da quando avevo quindici anni che in qualche modo lo frequentavo grazie a mia zia, Serena Dandini, con il quale Neri ha lavorato in televisione. È stato subito entusiasta del progetto. Mentre per le altre voci mi sono affidata ai giovani attori della Scuola del Teatro Brancaccio, convolti da un caro amico, il loro professore Marco Cavalcoli che ha selezionato le voci più adatte tra gli allievi allora diplomandi. Il podcast, pubblicato su Loquis la piattaforma di podcast geolocalizzati, è stato presentato anche alla fiera della piccola e media editoria Più Libri Più Liberi che si è tenuta alcune settimane fa alla Nuova di Fuksas all’Eur, nel corso di un evento dedicato al ruolo dei podcast nella narrazione del patrimonio italiano ».
Mancava solo la registrazione
«Che in effetti riuscimmo a fare non appena finito il covid. Poi però il progetto rimase nel cassetto anche perché, nel frattempo, dal 2021cominciai ad affrontare gli impegni di assessore alla cultura in primo municipio. Ma, dopo un invito a novembre 2023 dall’Istituto Italiano di Cultura a New York, in occasione della presentazione della mostra sul blu egizio scoperto alla Farnesina, sentii che era arrivato il momento di riprendere in mano il progetto. Cosa che feci grazie alla collaborazione nata con la casa editrice Tempesta».
Quindi è nato prima il podcast e poi il libro
«Si. Il libro poi lo abbiamo strutturato in due parti. La prima, che è quella che ho curato personalmente, fornisce un quadro storico, geografico, sociale, culturale e artistico degli anni in cui visse Raffaello. È la parte destinata a capire il senso delle sue scelte e delle scelte dettate dai suoi committenti. Ma serviva anche a contestualizzare le puntate in cui era strutturato il podcast. Nella seconda parte invece emerge un Raffaello personale, che nelle parole di Alessia Muroni ripercorre la sua vita, soffermandosi su alcuni episodi nei quali ha avuto incontri speciali con committenti, amici e amiche, amori, papi, commesse importanti e altro ancora».
Da tutti questi studi e approfondimenti che Raffaello è emerso?
«Una persona estremamente empatica, in grado di dialogare con tutti. E, proprio per questo, anche di scatenare invidie. Non è un caso che né Michelangelo né Sebastiano del Piombo ebbero con lui buoni rapporti. Sicuramente aveva una grande sensibilità nel comprendere chi aveva davanti. I ritratti che realizzò, così diversi da quelli dei suoi predecessori, confermano questa sua caratteristica. Basta pensare ai suoi angeli svolazzanti».
Raffaello fu anche ricco
«Si, ne abbiamo testimonianza in una lettera scritta allo zio in cui elenca lavori e guadagni realizzati, probabilmente a conferma della posizione economica raggiunta. Inoltre, sappiamo dalle testimonianze relative al suo testamento, che lasciò al suo tutore una cifra considerevole per l’acquisto di una casa, localizzata poi in via dei Coronari, da mettere a reddito in modo che, con quel denaro, si potesse acquistare e provvedere alla manutenzione della sua tomba al Pantheon e ad una messa al mese in suo onore».
Dopo libro e podcast, in questo racconto a tutto tondo di Raffaello Sanzio manca solo la messa in scena teatrale. Gli elementi ci sono già tutti.
«E in effetti ci stiamo già pensando. Ma c’è bisogno di un bravo sceneggiatore. Intanto questa sera (lunedì 16 dicembre ndr) presenteremo il progetto alla Libreria Spazio Sette a Roma. Assieme a me e ad Alessia Muroni Ramos ci sarà ovviamente anche Neri Marcorè». Dalle 18,30 in poi.