ROMA – Per il ciclo Libri al MAXXI, il museo romano ospita, martedì 14 gennaio alle 18.30, la presentazione dell’ultimo volume di Vincenzo Trione, dal titolo L’opera Interminabile. Arte e XXI Secolo (Giulio Einaudi editore, 2019).
Il libro racconta l’arte del ventunesimo secolo attraverso il lavoro e le vite di quindici artisti, diversissimi tra loro come diversi sono i linguaggi che utilizzano, ma legati dall’idea di un’arte creatrice di opere-mondo monumentali, plurali, ambiziose, a volte impossibili da trasferire o riallestire. Tra questi, artisti come Kiefer, Kentridge, Boltanski, Barney e Hirst, scrittori e poeti con una profonda vocazione visiva come Pamuk e Balestrini, cineasti come Iñárritu e Greenaway, musicisti visionari come Björk e creatori di celebri scenografie come Es Devlin.
Si tratta dunque di artisti creatori di mondi: le loro opere sono autentiche cosmogonie, territori aperti, mobili e ubiqui, in cui pratiche e linguaggi lontani – pittura, scultura, fotografia, cinema, video, musica, letteratura – si intersecano e si reinventano: reinventando cosí a loro volta il mondo, il nostro mondo caotico e frammentato del nuovo millennio.
Trione allestisce per il lettore un originale museo, allo stesso tempo immaginario e possibile, partendo dalle opere di cui racconta la genesi, i sensi molteplici, i misteri, anche con il supporto degli schizzi preparatori, dei progetti e delle testimonianze dirette degli artisti. “Un corpo a corpo con alcune opere – come lo definisce lo stesso Trione – trattate al pari di individui: con la loro personalità, le loro storie. Esattamente come quando ti misuri con una persona provi a raccontare la sua famiglia, i suoi amori, gli stati d’animo, i riferimenti intenzionali e quelli meno consapevoli, ho cercato di costruire una genealogia”.
Vincenzo Trione è professore ordinario di Arte e media e di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università IULM di Milano, dove è Preside della Facoltà di Arti e turismo. Collabora con il «Corriere della Sera». Dirige il Dipartimento di ricerca e formazione del museo Madre di Napoli. Direttore generale di Valencia 09 – Confines (2009), curatore del Padiglione Italia della 56ª Biennale di Venezia – Artivisive (2015) e di numerose mostre in musei italiani e stranieri, e autore di numerose pubblicazioni.
Sala Carlo Scarpa | ingresso libero fino a esaurimento posti