MILANO – “Osservatorio” è il nome del nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi, che a partire dal 21 dicembre apre a Milano, alla Galleria Vittorio Emanuele.
Si tratta di un nuovo spazio della Fondazione Prada, realizzato nell’Ottagono della Galleria, che sarà un luogo di esplorazione e indagine delle tendenze e delle espressioni della fotografia contemporanea, della costante evoluzione del medium e delle sue connessioni con altre discipline e realtà creative. La Fondazione, attraverso le attività di Osservatorio, intende interrogarsi su quali siano le implicazioni culturali e sociali della produzione fotografica attuale e della sua ricezione.
Osservatorio è ospitato al quinto e sesto piano di uno degli edifici centrali, al di sopra dell’ottagono, al livello della cupola in vetro e ferro che copre la Galleria, realizzata da Giuseppe Mengoni tra il 1865 e il 1867. Gli ambienti, sottoposti a recente restauro, hanno reso disponibile una superficie espositiva di 800 mq sviluppata su due livelli.
“Give Me Yesterday”, a cura di Francesco Zanot, è la mostra che inaugura lo spazio il 21 dicembre 2016 e che sarà aperta al pubblico fino al 12 marzo 2017. Il percorso espositivo comprende i lavori di 14 autori italiani e internazionali: Melanie Bonajo, Kenta Cobayashi, Tomé Duarte, Irene Fenara, Lebohang Kganye, Vendula Knopova, Leigh Ledare, Wen Ling, Ryan McGinley, Izumi Miyazaki, Joanna Piotrowska, Greg Reynolds, Antonio Rovaldi, Maurice van Es. Obiettivo del progetto è quello di esplorare l’uso della fotografia come diario personale in un arco di tempo che va dall’inizio degli anni Duemila a oggi. Come spiegato in una nota dalla Fondazione: “In un contesto caratterizzato dalla presenza pervasiva di dispositivi fotografici e da una circolazione ininterrotta di immagini prodotte e condivise grazie alle piattaforme digitali, una generazione di giovani artisti ha trasformato il diario fotografico in uno strumento di messa in scena della propria quotidianità e dei rituali della vita intima e personale. Consapevoli delle ricerche di autori come Nan Goldin e Larry Clark negli Stati Uniti o Richard Billingham e Wolfgang Tillmans in Europa, i fotografi presentati in “Give Me Yesterday” sostituiscono l’immediatezza e la spontaneità dello stile documentario con un controllo estremo dello sguardo di chi osserva ed è osservato. Creano così un nuovo diario nel quale si confonde la fotografia istantanea con quella allestita, si imita la catalogazione ripetitiva del web e si usa la componente performativa delle immagini per affermare un’identità individuale o collettiva”.