MODENA – E’ tornato nella sua città il dipinto “Madonna col Bambino e i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo” di Francesco Barbieri (detto il Guercino). L’opera, rubata nell’agosto di 5 anni fa nella chiesa di San Vincenzo, a Modena, venne ritrovata in Marocco dal Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale nell’estate 2017 e affidata dal Magistrato in custodia giudiziale, per eseguire i lavori di conservazione e restauro, al direttore dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro, Luigi Ficacci, il 15 settembre 2017.
Il dipinto – spiega una nota “è giunto nei laboratori dell’Istituto a Roma in stato rovinoso e frammentario: privo del telaio, resecato lungo i bordi, arrotolato e avvolto con il pluriball all’interno di una cassa lignea. I notevoli danni riportati durante le note vicende del furto e degli esiziali avvolgimenti in senso contrario con la pellicola pittorica rivolta verso l’interno, hanno reso necessario un fissaggio preliminare funzionale alla movimentazione e alla stesura sul piano di lavoro allestito per eseguire le successive operazioni di restauro. Queste sono consistite nella rimozione della vecchia e pesante foderatura e nell’applicazione di una nuova foderatura, nella pulitura della superficie con la rimozione delle sostanze sovrammesse (vernici ossidate, stuccature e ritocchi alterati applicati nel corso dei precedenti restauri, residui di strati di polvere sedimentata) e nella presentazione estetica. Nella ricerca di un nuovo equilibrio si è preso atto dell’impossibilità di reintegrazione totale delle lacune, se ne è attentamente valutata la morfologia e il loro contesto di relazione formale. Obiettivo dell’attuale intervento è stato pertanto quello di gestire il dato ineludibile delle lacune, riducendone per quanto possibile il potenziale di interferenza visiva, piuttosto che reiterare interpretazioni di tipo soggettivo o cedere all’impulso di aspettative di ripristino rispondenti al criterio del ‘come era, dove era’. Nel procedere quindi per priorità, valutando progressivamente il livello di equilibrio sostenibile raggiunto e pur tenuto conto delle legittime aspettative di fruizione dell’immagine, si è individuato un criterio unitario distinguendo le lacune reintegrabili e le lacune non reintegrabili. Il restauro è stato anche l’occasione per individuare e far emergere alcune parti originali del dipinto, occultate dai precedenti ritocchi”.
“Bentornato Guercino. Bentornato a Modena e ai modenesi”, con queste parole il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, ha salutato il ritorno dell’opera che, dopo l’esposizione alla Galleria Estense, verrà ricollocata nella sua sede originale in chiesa, una volta completati i lavori sull’impianto di sicurezza.
Il primo cittadino ha quindi ricordato le indagini e l’operazione che ha portato al ritrovamento dell’opera trafugata, ha ringraziato la magistratura e le forze dell’ordine, a partire dal nucleo territoriale patrimonio artistico dei carabinieri, protagonisti anche di un altro ritrovamento, quello di una statuetta Ushabti rubata dalla collezione egizia dei Musei civici cittadini, dove è attualmente in mostra.
“La diffusione della conoscenza attraverso un’idea di cultura viva e vivace è uno strumento fondamentale – ha dichiarato Muzzarelli – che rende la comunità coesa e radicata nei suoi valori e può dare un senso pieno all’idea che il patrimonio artistico sia davvero patrimonio di tutti i cittadini”.
Hanno presenziato alla restituzione dell’opera alla città: la direttrice delle Gallerie Estensi, Martina Bagnoli; Monsignor Giuliano Gazzetti, vicario generale dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola; il colonnello Alberto Deregibus, del nucleo tutela patrimonio artistico dei carabinieri; Luigi Ficacci, direttore dell’Istituto superiore di conservazione e restauro e Cristina Ambrosini, soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio.