FIRENZE – Apre al Museo Archeologico di Firenze una mostra in omaggio al padre dell’archeologia moderna Johann Joachim Winckelmann (1717-1768). L’esposizione, dal titolo “Winckelmann, Firenze e gli Etruschi. Il padre dell’archeologia in Toscana” è stata inaugurata con un convegno il 26 maggio e rimarrà aperta fino al 30 gennaio 2017. Si tratta di una mostra pensata in occasione delle celebrazioni previste in diverse città d’Europa per il trecentesimo anno della nascita del grande archeologo tedesco e per ricordare il suo ruolo fondamentale per la moderna archeologia.
Iniziatore di una nuova concezione estetica, lo studioso tedesco soggiornò a lungo a Roma, soprattutto negli anni della maturità. Questa esperienza gli consentì di approfondire e di ampliare, attraverso la visione diretta di tanti capolavori, la conoscenza del mondo antico. Altrettanto fondamentale fu per Winckelmann l’esperienza fiorentina che gli permise invece di approfondire la civiltà etrusca.
La mostra è suddivisa in tre sezioni nelle quali sono esposti oltre 100 pezzi tra vasi greci ed etruschi manoscritti e libri rari, statue in marmo e in bronzo, stampe e dipinti, urne e sculture etrusche, gemme e medaglie. In particolare tra i pezzi più rari in esposizione è possibile ammirare i calchi della raccolta completa delle “Gemme Stosch”; la “Ballerina”, una statua romana della collezione Riccardi finora mai uscita dalla sua sede; il taccuino manoscritto di Winckelmann conservato a Firenze e inoltre la prima e unica edizione dell’opera omnia di Winckelmann, che fu stampata a Prato nel 1830-1834.