SALERNO – Le Grotte di Pertosa-Auletta, tra le più importanti testimonianze archeologiche e naturalistiche d’Europa, sono protagoniste di una nuova e ambiziosa campagna di ricerche archeologiche. Con un arco temporale che abbraccia 8.000 anni e tracce dell’unico insediamento palafitticolo sotterraneo risalente a circa 3.500 anni fa, il sito rappresenta un unicum nel panorama internazionale.
La campagna 2025-2027
Grazie a una concessione triennale del Ministero della Cultura, la Fondazione MIdA (Musei Integrati dell’Ambiente) ha avviato un progetto di scavi archeologici che si estenderà dal 2025 al 2027. La direzione scientifica, affidata al Dr. Felice Larocca, coordinerà un’équipe multidisciplinare di studiosi provenienti da università ed enti di ricerca nazionali. L’obiettivo è approfondire le conoscenze sulle recenti scoperte, svelando nuove informazioni sul rapporto tra l’uomo e le grotte nel corso dei millenni.
Gli scavi prendono il via proprio questo mese di gennaio 2025, durante il periodo di riposo ecologico del sito, con interventi mirati nelle aree di maggiore interesse. Le prime indagini si concentreranno su zone recentemente identificate, dove gli strati archeologici potrebbero fornire inediti dettagli sull’evoluzione delle civiltà che hanno abitato il territorio.
Un patrimonio unico in Europa
Le Grotte di Pertosa-Auletta custodiscono il solo insediamento palafitticolo sotterraneo conosciuto in Europa, un complesso di strutture risalente al II millennio a.C., situato presso l’ingresso delle grotte e perfettamente integrato con il contesto naturale. Questo patrimonio straordinario, unito a stratificazioni che coprono un arco temporale di 8.000 anni, rende il sito fondamentale per lo studio delle relazioni uomo-ambiente.
La Fondazione MIdA, responsabile del sito e dei musei associati, integra da anni ricerca scientifica e valorizzazione culturale. Le Grotte, il Museo Speleo-Archeologico e il Museo del Suolo compongono un sistema culturale che collega scienza, storia e sostenibilità. La nuova campagna di scavi si inserisce, appunto, in questa visione, puntando non solo alla scoperta, ma anche alla diffusione dei risultati attraverso conferenze, pubblicazioni e mostre.