TORINO – È partito il conto alla rovescia per la riapertura dello spazio di architettura industriale – recuperato e restituito alla città grazie all’impegno e alle risorse della Fondazione CRT – pronto ad accogliere nuovi protagonisti e pubblici diversi, con una serie di esclusive nazionali e progetti realizzati ad hoc per l’occasione da 10 artisti internazionali.
Le OGR-Officine Grandi Riparazioni rappresentano uno dei più importanti esempi di architettura industriale dell’Ottocento a Torino. Costruite tra il 1885 e il 1895, e adibite fino ai primi anni ‘90 alla manutenzione dei veicoli ferroviari, sono state sede di tre mostre per i 150 anni dell’Unità d’Italia e nel 2013 hanno ospitato oltre 100 eventi di “test” e circa 120.000 visitatori in 5 mesi, con un’offerta eterogenea (attività espositive, concerti, teatro). Successivamente sono state chiuse al pubblico per l’avvio delle imponenti opere di riqualificazione.
Saranno Giorgio Moroder, Elisa, Ghali, Omar Souleyman, The Chemical Brothers, il super gruppo Atomic Bomb! e molti altri artisti ad alternarsi sul palco della nuova “Sala Fucine”, uno spazio di oltre 3.000 metri quadri che, per i tre sabati consecutivi del 30 settembre, 7 e 14 ottobre, darà ufficialmente il via alla programmazione di Arti Performative delle OGR.
Grande protagonista sarà però l’arte contemporanea con tre progetti site-specific. A partire dal 30 settembre la corte antistante l’ingresso delle OGR ospiterà un’installazione realizzata dall’artista sudafricano William Kentridge, che torna a confrontarsi con lo spazio pubblico in Italia, dopo la monumentale processione ricreata sulle sponde del Tevere a Roma nel 2016. All’interno invece saranno due gli allestimenti a dialogare con l’architettura dello storico spazio. La “Sala Fucine” ospiterà “On the Edge of Chaos”, installazione cinetica su larga scala realizzata dal collettivo creativo londinese United Visual Artists (UVA) che utilizzerà suoni, luci e movimento per interagire con il pubblico in modo sia individuale sia collettivo. Nei 2.700 metri quadri dell’area mostre invece Patrick Tuttofuoco, artista italiano tra i più stimati della sua generazione, presenterà “Tutto Infinito”, un paesaggio futuristico rivestito di terra rossa e animato da totemiche sculture pensate e realizzate in collaborazione con i piccoli ospiti di CasaOz.
Il Presidente delle OGR e della Fondazione CRT Giovanni Quaglia ha dichiarato: “Con il 30 settembre scriviamo le primissime pagine di un nuovo capitolo della storia delle OGR, che guarda al futuro ma si fonda sui principi cardine della Fondazione CRT: filantropia, sostenibilità, innovazione, sostegno alla cultura e all’arte. Un capitolo che inizia con una dedica speciale per il territorio, con due settimane di apertura gratuita a un pubblico il più vasto ed eterogeneo possibile, a partire proprio dai giovani. Visitatori italiani e stranieri di tutte le età potranno iniziare a vivere la novità delle OGR come luogo di incontro e di confronto per tutti”.
Mentre Massimo Lapucci, Segretario Generale Fondazione CRT e Direttore Generale OGR, ha spiegato: “Il Big Bang, ovvero l’opening del 30 settembre, rappresenta l’inizio della ‘grande riparazione’. Nel luogo storico della città in cui si aggiustavano i treni, oggi si rigenerano le idee. Una missione rinnovata frutto di una progettualità che ha visto Fondazione CRT in prima linea per restituire alla città un pezzo di cuore – un cuore pulsante, dinamico e futuristico per tradizione, che oggi con OGR si articola su più fronti: l’Arte nelle sue espressioni più varie, dalle exhibition all’arte performativa, dalle mostre alla musica, dal teatro alla realtà virtuale fino alla creazione di spazio per giovani startupper per la ricerca e il rinnovamento industriale. ‘Vagoni di idee’ dunque che scorrono però sullo stesso binario dell’innovazione e della dinamicità e che entrano in OGR per uscirne rinnovati e proiettati verso il mondo. Ma OGR è prima di tutto spazio aggregativo, non solo per artisti, giovani e imprenditori, ma per tutti i pubblici, diversi per formazione ed interessi. Un luogo aperto alla città dove contenuti nuovi e discipline diverse trovano sede di produzione e contaminazione culturale in continua trasformazione. Una scommessa che viaggia forte e solida come un treno”.
Infine Nicola Ricciardi, Direttore Artistico di OGR, ha sottolineato: “La nostra più grande aspirazione è quella di porci da subito in dialogo con le istituzioni internazionali di arti visive e performative a cui guardiamo e a cui — con le dovute proporzioni — ci ispiriamo: dalla Tate Modern di Londra al Walker Art Center di Minneapolis, fino a prestigiose rassegne come il Manchester International Festival. Tuttavia, se il nostro sguardo è rivolto oltre confine, i nostri piedi non possono che essere ben radicati nel territorio a noi più prossimo e alle realtà che lo animano e arricchiscono. Mi riferisco a quel tessuto di relazioni virtuose costituito da musei pubblici e gallerie private, residenze artistiche e pinacoteche, reti di operatori e appuntamenti periodici, che lavorano ogni giorno e in sinergia per attestare l’imprescindibile ruolo che le arti visive e performative rivestono nello sviluppo della vita culturale di Torino.”