NAPOLI – Paestum, il sito archeologico nell’antica città di Poseidonia, continua a svelare i suoi segreti con il recente rinvenimento di due nuovi templi di stile dorico. La scoperta è avvenuta durante una campagna di scavi stratigrafici nella zona occidentale della città, a poche centinaia di metri dal mare.
Un unicum dell’architettura templare dorica
Il primo tempio, intercettato nel giugno del 2019 e indagato a partire da settembre del 2022, risale ai primi decenni del V secolo a.C. Le sue dimensioni, 11.60 x 7.60 m, lo rendono un assoluto unicum dell’architettura templare dorica. Conservato parzialmente nelle porzioni dello stilobate (basamento delle colonne) e del crepidoma (gradini dove veniva costruito il tempio), presenta una peristasi di 4 x 6 colonne. Studi recenti indicano una storia ancora più antica, evidenziata dal reimpiego di 14 capitelli dorici frammentari e altri materiali architettonici all’interno della struttura templare.
Il secondo tempio
Il secondo tempio, di dimensioni più modeste, ma con caratteristiche architettoniche simili ai primi grandi templi pestani, risale al VI secolo a.C. Si ipotizza che la sostituzione della struttura precedente possa essere stata causata da un crollo o da motivi ancora da accertare.
Implicazioni urbane e storiche
La portata della scoperta va oltre l’architettura e la storia dei templi. Il crollo del paramento interno delle mura di cinta della città antica, che aveva investito il tempio più antico, ha rivelato il tracciato di una strada battuta. Questo rinvenimento è di grande interesse, poiché documenta che alla fine del VI secolo a.C., quando il tempio più antico fu eretto, la città di Poseidonia non aveva ancora mura difensive. Questo suggerisce un periodo di crescita e monumentalizzazione della polis.
Impegno nel restauro e nella valorizzazione
Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha sottolineato l’importanza di tali scoperte e l’impegno del governo nel restauro e nella valorizzazione del patrimonio culturale.
«Le recenti scoperte confermano quanto a Paestum ci sia ancora molto da fare sul fronte degli scavi, della ricerca e anche sul piano della valorizzazione. Dopo decenni di inerzia, il Ministero della Cultura sta dando impulso a notevoli iniziative. Abbiamo riaperto il Museo Archeologico Nazionale dopo importanti e impegnativi lavori di riallestimento che consentono un pregevole percorso espositivo – ha affermato il ministro della Cultura – Nelle prossime settimane sarò di nuovo a Paestum per sottolineare il valore dell’intervento di riqualificazione, da 20 milioni di euro, nell’ex stabilimento della Cirio. Nei mesi scorsi mi sono recato anche a Velia per inaugurare la mostra ‘Elea: la rinascita’ e garantire un primo stanziamento di risorse per iniziare a realizzare il museo’».
Il direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra diverse competenze nelle indagini archeologiche. Le recenti scoperte a Paestum sono un esempio del successo del Sistema Museale Nazionale, progetto ambizioso che mira a garantire standard minimi di valorizzazione per tutti i luoghi della cultura.
Prospettive future
Il direttore del Parco Archeologico di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo, ha annunciato che le attività di scavo saranno presto concluse, e si sta lavorando per creare un nuovo percorso di fruizione che renda accessibile al pubblico questo importante santuario.