ROMA – Ai Musei Capitolini, dopo 23 anni dalla sua apparizione unica nella capitale, torna il Parasole di Francisco Goya, famosissimo capolavoro giovanile del maestro spagnolo, che sarà esposto dal 12 gennaio al 25 febbraio 2024 nella Pinacoteca Capitolina.
Per quanto la tela sia arcinota e vista attraverso immagini di grande professionalità, poterla ammirare da vicino è sempre un’emozione inedita e forte.
El Quitasol, titolo spagnolo del Parasole, è uno dei cartoni preparatori realizzati da Goya per il ciclo di arazzi destinati a decorare la sala da pranzo del Palazzo del Pardo a Madrid, la residenza di caccia dei principi delle Asturie. Il bozzetto fu consegnato da Goya alla Real Fábrica de Santa Bárbara il 12 agosto 1777 ed è così descritto dallo stesso artista nella ricevuta di consegna: «rappresenta una ragazza seduta su una riva, con un cagnolino e con un ragazzo al suo fianco che le fa ombra con un parasole».

Da sottolineare l’assoluta libertà dell’invenzione, non più temi di caccia o composizioni allegoriche come voleva la tradizione nordica fiamminga, ma scene e figure ispirate al mondo reale e alla società contemporanea spagnola. La giovane protetta dall’ombrellino, oggetto di gran moda nel XVIII secolo, è infatti una donna del popolo, che indossa un elegante e sfarzoso abito di foggia francese come avveniva in Spagna nei giorni di festa.
Il tema della seduzione, la tecnica pittorica con il colore steso direttamente sulla tela con la preparazione lasciata a tratti a vista, gli effetti di luce ottenuti con il bianco di piombo e il vivace gioco degli sguardi, farebbero quasi pensare che l’occhio del maestro spagnolo si sia poggiato per un attimo anche sulla Buona Ventura di Caravaggio quando circa sei anni prima (1770-1771) venne in Italia e risiedette a Roma.
Il Parasole di Goya (cm 104×152) è ospitato nella Sala Santa Petronilla della Pinacoteca Capitolina e posizionato a fianco alla Buona Ventura di Caravaggio (1597), per arricchire il percorso di visita e offrire al pubblico nuovi interrogativi sui grandi temi della storia dell’arte.

Sotto il titolo Goya e Caravaggio: verità e ribellione, risalta come i due grandi artisti si fecero interpreti della società del loro tempo, descrivendola con un linguaggio figurativo nel quale introdussero rivoluzionarie novità iconografiche e stilistiche.
Tra le due opere corrono circa 180 anni, ma entrambe annunciano il passaggio verso una nuova epoca: Caravaggio primo pittore moderno, Goya primo dei “romantici”.
L’arrivo della tela è frutto della politica culturale di scambi di opere d’arte avviata già da tempo dalla Sovrintendenza Capitolina con importanti istituzioni museali italiane e internazionali. Il museo prestatore è il Museo Nazionale del Prado che ha concesso il dipinto di Goya come controprestito de L’Anima Beata di Guido Reni, in occasione della mostra Guido Reni (Museo Nazionale del Prado, 28 marzo – 9 luglio 2023).
Vademecum
Luogo
Musei Capitolini
Pinacoteca, Sala Santa Petronilla
Orario
Dal 12 gennaio al 25 febbraio 2024
Tutti i giorni ore 9.30-19.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
CONSULTA SEMPRE LA PAGINA AVVISI prima di programmare la tua visita al museo.
Biglietto d’ingresso
L’accesso alla mostra è gratuito e consentito ai detentori del biglietto d’ingresso per Musei Capitolini e per le esposizioni in corso secondo la corrente tariffazione.
Ingresso gratuito per i possessori della MIC card
Informazioni
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Promotori
Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Organizzazione
Zètema Progetto Cultura
Progetto scientifico a cura di
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Testi a cura di
Federica Maria Papi e Chiara Smeraldi
Tipo
Mostra
Curatore
Federica Maria Papi