ROMA – Lunedì 9 dicembre, Palazzo Farnese ha svelato la facciata principale dopo un complesso intervento di restauro. L’evento, che ha visto la partecipazione di Martin Briens, Ambasciatore di Francia in Italia, Brigitte Marin, Direttrice dell’École française de Rome, e Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma, celebra il completamento di una parte fondamentale del progetto, che restituisce a Roma uno dei suoi simboli rinascimentali più rappresentativi.
Il progetto congiunto
Il restauro della facciata principale, con il suo cornicione progettato da Michelangelo, rappresenta il culmine di un percorso iniziato nel 2021. L’intervento, eseguito nel rispetto delle metodologie italiane di conservazione, ha coinvolto la pulizia degli intonaci, il consolidamento delle pietre e il ripristino delle coperture in tegole alla romana.
Gli infissi, ricostruiti seguendo i disegni originali del XVI secolo, restituiscono autenticità agli ambienti, mentre la patina di armonizzazione applicata alla facciata garantisce un risultato cromatico coerente con le facciate laterali già restaurate. Inoltre, campionamenti e analisi scientifiche hanno consentito di ricostruire con precisione la composizione dei mortai e degli intonaci originali, avvicinando il restauro alla fedeltà storica.
L’École française de Rome, attiva a Palazzo Farnese dal 1875, celebra con questo restauro il suo 150° anniversario.
Brigitte Marin, direttrice dell’École, ha sottolineato il doppio valore dell’intervento: non solo estetico, ma anche conoscitivo. “Restaurare non significa solo riportare un monumento al suo splendore originario, ma anche accrescere il patrimonio di conoscenze,” ha affermato Marin, rimarcando il contributo dell’École alla storia dell’architettura e dell’arte.
Il progetto, cofinanziato dai ministeri francesi dell’Europa e degli Affari esteri, e dell’Insegnamento superiore e della Ricerca, rappresenta un investimento complessivo di 5,6 milioni di euro e si concluderà nel 2026.
Un capolavoro rinascimentale e la sua storia
Le facciate di Palazzo Farnese rappresentano un caposaldo dell’architettura rinascimentale romana, firmato da quattro dei più celebri architetti dell’epoca: Antonio da Sangallo il Giovane, Michelangelo, il Vignola e Giacomo Della Porta. Ogni architetto ha lasciato il proprio segno distintivo sull’edificio, dal maestoso cornicione di Michelangelo alla facciata su via del Mascherone, completata dal Vignola. La costruzione, avviata nel 1513 e proseguita per tutto il XVI secolo, riflette le ambizioni della famiglia Farnese, ben visibili nei simboli araldici che adornano il Palazzo, come il giglio e le spighe di grano.
Durante il cantiere, il Palazzo è diventato un laboratorio vivo, aperto a riletture contemporanee e a progetti che svelano il dietro le quinte del restauro. Le palizzate del cantiere sono state trasformate in spazi di espressione artistica, con opere che reinterpretano il patrimonio storico.
L’Ambasciatore Martin Briens ha sottolineato come il progetto esprima l’impegno della Francia nel preservare il Patrimonio culturale, mentre il Sindaco Gualtieri ha evidenziato l’importanza di restituire a Roma un luogo iconico, pronto a rivivere come spazio culturale e rappresentativo.
Verso il completamento del restauro
Con il termine di questa fase, Palazzo Farnese si prepara a entrare nell’ultima fase del cantiere, che coinvolgerà i tetti di via Giulia e il muro di cinta del giardino. Il progetto complessivo non solo garantirà la salvaguardia del Palazzo, ma lo trasformerà in un luogo di studio, scoperta e condivisione, confermandolo come un simbolo del Rinascimento romano e del dialogo culturale internazionale.
Visite
È possibile prenotare le visite guidate di Palazzo Farnese dal sito www.visite-palazzofarnese.it. La visita guidata del venerdì sera permette di visitare, al secondo piano, la sede dell’École française de Rome, la biblioteca e della Loggia ideata da Vignola sulla facciata posteriore.
Inoltre, l’École française de Rome ha stipulato una convenzione con la concessionaria dell’Area Archeologica Stadio di Domiziano (MKT121 srl) per offrire al pubblico l’occasione di scoprire l’area archeologica sottostante la sua sede di Piazza Navona 62, studiata e valorizzata tra il 2006 e il 2010, nell’ambito del progetto “Piazza Navona” sulla lunga storia della piazza. Maggiori informazioni sul sito stadiodomiziano.com