ROMA – Anche l’arte finisce nello scandalo dei Panama Papaers, infatti tra le carte dell’inchiesta sono saltati fuori documenti che vanno a coinvolgere proprio il mercato dell’arte. In particolare tra i documenti riguardanti gli affari miliardari offshore gestiti dallo studio panamense Mossack Fonseca, si farebbe riferimento a un dipinto di Amedeo Modigliani, dal titolo Uomo seduto con bastone, del 1918, protagonista di una diatriba tra Philippe Maestracci, nipote del mercante d’arte ebreo Oscar Stettinger, a cui apparteneva l’opera, sequestrata dai nazisti nel 1944, e la potente famiglia Nahmad, molto conosciuta nel commercio d’arte e proprietaria delle Helly Nahmad Gallery, a New York e a Londra, che avrebbe acquistato l’opera nel 1966 a un’asta. Attualmente i Nahmad sostengono di non possedere il dipinto, che apparterebbe invece alla International Art Center (Iac), una compagnia offshore registrata a Panama, ma sempre messa in piedi dai Nahmad, con l’aiuto dello studio Mossack Fonseca, nel 1995.
Questo di Modigliani è forse il caso più eclatante emerso dall’inchiesta, ma non è certo il solo. I documenti dell’inchiesta fanno infatti emergere un notevole intreccio, piuttosto ambiguo tra arte e finanza offshore, soprattutto tra il 1977 e il 2015.
La International Art Center non è infatti l’unica ad essere registrata attraverso Mossack Fonseca. Sono venuti a galla altri nomi tra cui la famiglia spagnola Thyssen- Bornemisza, il magnate cinese Wang Zhongjun, Marina Ruiz-Picasso, nipote del genio catalano. Anche la famiglia di armatori greci Goulandris sembra essere legata per i suoi affari offshore a Mossack Fonseca, in particolare per una collezione di più di 80 dipinti del valore complessivo stimato di circa 3 miliardi di dollari. La collezione è stata venduta nel 1985 per 31.5 milioni di dollari a una compagnia panamense chiamata Wilton Trading. E rivela sempre L’Espresso, a partire dal 2004, parte di queste opere sono state rimesse sul mercato attraverso quattro compagnie anonime messe in piedi sempre da Mossack Fonseca. Dietro le quattro compagnie, svelano i Papers, si celava sempre un membro della famiglia Goulandris. Tra le opere una tela di Pierre Bonnard, due di Marc Chagall e un Van Gogh del 1888.
Insomma la faccenda è piuttosto intricata e questi citati sono alcuni dei casi eclatanti. Certo è che i “leaks” in questione, mettono in luce un giro di milioni di dollari tra vendite private, aste manipolate, transazioni segrete e un mercato di opere d’arte moderna e contemporanea che nel frattempo lievita.
Intanto il dipinto di Modigliani, che si trovava a Ginevra, porto franco, è stato sequestrato venerdì scorso nel quadro delle indagini avviate dal Ministero pubblico ginevrino dopo le rivelazioni dello scandalo dei Panama Papers. Stando a quanto riportato dal quotidiano svizzero “Le Temps”, il dipinto in questione era conservato nei locali di una società specializzata nell’immagazzinamento di opere d’arte.