PORDENONE – Sono stati restaurati 19 quadri dipinti da Pier Paolo Pasolini (1922-1975) soprattutto negli anni della giovinezza. La pittura era infatti uno tra i tanti talenti delll’intellettuale friulano. Nascerà dunque una pinacoteca nel Centro Studi a lui dedicato a Casarsa della Delizia (Pordenone), dove le sue opere verranno esposte permanentemente.
A breve i dipinti restaurati saranno in mostra nella sala dell’Academiuta di lenga furlana, riallestita per l’occasione. Nella pinacoteca invece ilvisitatore troverà anche una scelta di quadri degli artisti friulani con i quali, negli anni Quaranta, Pasolini instaurò un’amicizia e una fattiva collaborazione: Giuseppe Zigaina, Federico De Rocco, Virgilio Tramontin, Anzil e Renzo Tubaro.
Pasolini fu allievo del celebre critico d’arte Roberto Longhi, suo professore all’Università di Bologna. La pittura fu uno dei suoi grandi amori a cui si ispirò anche per le scenografie dei suoi film. I primi esperimenti pittorici furono disegni a inchiostro, bozzetti di figure che ritraggono la vita quotidiana della gioventù, una realtà familiare, tenera, idillica. L’interesse di Pasolini nei confronti delle arti figurative si sviluppò nel tempo su diversi piani – attraverso la scrittura, la pittura o il cinema – in ciascuno di questi modi espressivi da lui praticati, destinati a convergere e ad alimentarsi a vicenda nel corso degli anni.
Così scriveva nel 1991 Nico Naldini, scrittore e cugino, introducendo il catalogo di una mostra di disegni e dipinti di Pasolini allestita a Vienna: “Per molti anni anche se in modo saltuario, Pasolini è stato attratto dall’idea di diventare pittore, unendo magari strettamente l’attività pittorica a quella poetica. Cominciò a dipingere a Casarsa nell’estate del 1941: quadri dipinti a olio e con l’acquaragia secondo le antiche ricette della pittura impressionista che si ispiravano al mondo friulana. Come un vero vedutista usciva di casa con il cavalletto e la cassetta dei colori legati alla canna della bicicletta e si inoltrava nei campi che circondano il paese”.
Negli anni successivi, secondo alcuni critici, gli altri tentativi pittorici di Pasolini risentirono dell’influenza dei paesaggi alla De Pisis, o dell’ammirazione per alcune opere di Bonnard.
Tra le altre novità del Centro Studi, oltre la pinacoteca, c’è anche il nuovo sito, completamente rinnovato graficamente e nei contenuti e strutturato per favorire una navigazione agevole, rapida e intuitiva. Il ricco patrimonio documentale e bibliografico del Centro è ora facilmente consultabile, così come è possibile accedere al catalogo dei tanti volumi e materiali video a disposizione del pubblico nella sede del Centro.
Il prezioso Fondo Angela Molteni è stato risistemato sotto la voce “Pagine corsare” e al momento è disponibile primo capitolo dedicato alla vita del poeta. È stata infine creata una sezione interamente dedicata alla Scuola Pasolini / Summer School e chi desidera conoscere i luoghi pasoliniani troverà arricchito l’itinerario con la disponibilità del volume “Storia di una casa. Pier Paolo Pasolini a Casarsa”, curato da Angela Felice.