POMPEI – In occasione della prima Giornata nazionale del Paesaggio, Pompei ha ospitato il grande maestro dell’Arte Povera, Michelangelo Pistoletto, il quale ha portato sul prato della Palestra Grande il suo simbolo di re-birth, il Terzo Paradiso, in una sorta di flashmob che ha coinvolto visitatori, ragazzi delle scuole, giovani lavoratori, personale della soprintendenza.
Qui la mega installazione, composta dai celebri tre cerchi, come le altre disseminate per il mondo, è stata realizzata con materiali appartenenti al passato, lapilli, tufo, residui di gesso, ma anche materiali di scarto del presente come quelli dei cantieri in corso, opppure tecnologici come pezzi di computer, in modo da realizzare una continuità temporale tra passato e presente, tra natura e tecnologia. L’installazione creata sarà osservabile anche dallo spazio e a luglio verrà ripresa dall’astronauta italiano, Paolo Nespoli.
Presenti all’evento il direttore generale Soprintedenza Pompei Massimo Osanna, Fortunato D’Amico di Città dell’Arte-Fondazione Pistoletto, Paolo Mighetto curatore per la Soprintendenza di Pompei della performance.
Osanna nel suo intervento ha sottolineato: “Pompei si afferma nel mondo con le sue icone più rappresentative, come quella del satiro tornato a splendere grazie ai recenti restauri dei cicli pittorici di una delle residenze più lussuose della città antica. Oggi Pompei è per tutti, grazie a un’offerta culturale e turistica rafforzata e incentrata su percorsi tematici e su quelli per persone con difficoltà motorie, su nuove mostre che rendono l’area archeologica un luogo ideale per accogliere iniziative di grande profilo storico e artistico. Fra queste certamente la performance di Pistoletto che, dopo il grande successo di Mitoraj, segna, con l’utilizzo dei materiali della costruzione e della distruzione di Pompei, un’impressionante azione interattiva fra turisti, studenti e artista destinata a ricreare le grandi tappe della storia di questo straordinario sito”.
Michelangelo Pistoletto si è invece soffermato sul suo rapporto con la città di Napoli. “Il mio rapporto con Napoli? E’ di amore e basta” – ha detto l’artista – “In genere si dice che il rapporto sia di amore e d’odio, invece no, per me quello con Napoli è stato sempre un rapporto di solo amore. Perché l’amore si sviluppa quando viene ricambiato. Ed io sono stato sempre ricambiato con amore da Napoli”.