PISA – Parte ufficialmente il progetto Archaide di cui il Dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa è coordinatore.
Il progetto, che ha una durata triennale, svilupperà una App altamente innovativa con l’intento di rivoluzionare la pratica archeologica attraverso il riconoscimento automatico dei frammenti ceramici, elementi chiavi per la datazione e la comprensione dei contesti storici. L’obbiettivo è dunque quello di facilitare il compito degli archeologi e soprattutto ridurre tempi e costi di una parte fondamentale del loro lavoro attraverso uno strumento molto pratico, utilizzabili con facilità direttamente sul campo e in qualunque parte del mondo, realizzato delle più avanzate tecnologie Ict.
Archaide ha inoltre lo scopo di migliorare l’accesso e la valorizzazione del patrimonio archeologico europeo attraverso la creazione e l’implementazione di un database open data che permetterà il riutilizzo di tutte le informazioni che verranno prodotte sia dal team di progetto sia dagli users della App.
La professoressa Letizia Gualandi dell’Ateneo pisano, coordinatrice del progetto spiega: “Archaide è un progetto ambizioso che si rivolge a tutti gli operatori del mondo archeologico, dai liberi professionisti alle ditte archeologiche, dai ricercatori ai curatori museali, ai funzionari pubblici, in un’ottica di collaborazione globale le cui parole chiave sono innovazione, sostenibilità e condivisione”.
Sono partner del progetto istituti di ricerca e aziende private di 5 paesi: Consiglio Nazionale delle Ricerche – Isti (Italia), Tel Aviv University (Israele),University of York (Gran Bretagna), Universitat de Barcelona (Spagna); Universitaet zu Koeln (Germania); Baraka Arqueologos s.l. (Spagna); Elements centro de gestio i difusio de patrimoni cultural (Spagna); Inera srl (Italia).