BOLOGNA – L’Alma Mater, l’università di Bologna, continua il suo impegno negli scavi di Pompei. Gli archeologi e esperti dell’Alma Mater vantano infatti una lunga tradizione di ricerche nell’area vesuviana, non solo a Pompei ma anche a Ercolano, dove operano già dal 1999. Una nuova Convenzione di ricerca, che coinvolge la sezione di Archeologia del dipartimento diStoria Culture Civiltà, il dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali e la Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Pompei, amplia ora l’impegno di Alma Mater in una delle aree archeologiche più importanti. Le antiche Mura Urbiche e la grande casa nobiliare di Obellio Firmo sarnano le nuove “sfide archeologiche” dell’università. Nel prossimo triennio infatti l’Università porterà avanti gli obiettivi del Piano della Conoscenza, includendo un settore delle Mura dell’antica città, rimasto escluso dal precedente progetto e proseguirà la sperimentazione di tecnologie innovative per la ricerca e la documentazione dell’archeologia in uno dei più bei contesti della Regio IX: la Casa di Obellio Firmo.
Quello di Bologna è l’unico ateneo assieme a Salerno, che si è aggiudicato questo importante risultato – finanziato con importanti fondi europei – accanto a importanti ditte e professionisti del settore.
“L’ateneo ha siglato questa convenzione di ricerca per ampliare e rilanciare una collaborazione storica tra noi e Pompei, iniziata nel 1999 – ha detto il rettore, Francesco Ubertini – Rinnoviamo la nostra presenza anche come cantiere formativo per i nostri studenti”.