Capolavoro dell’arte romanica, la Basilica San Nicola a Bari è anche il luogo in cui riposano i resti del Santo, nella cosiddetta Cappella delle Reliquie. La Basilica presenta un corredo scultoreo di altissimo livello, con il maestoso Portale dei Leoni della fiancata nord.
I capitelli della cripta e del ciborio sono di elevata qualità, mentre la Cattedra dell’abate Elia è un vero e proprio capolavoro. Di assoluto valore sono anche le numerose opere pittoriche: dall’affresco più antico della Crocifissione al Trittico di Andrea Rizo da Candia e alla Pala del Vivarini, per giungere al capolavoro dell’icona di Uroš III Decianski. Inoltre, le gesta di San Nicola sono state raffigurate, nel corso del tempo, da alcuni tra i più grandi nomi della storia dell’arte: Ambrogio Lorenzetti, Gentile da Fabriano, Beato Angelico, Raffaello e Tiziano.
Vissuto tra Pàtara e Myra, ricco di famiglia, alla morte dei genitori Nicola riceve un’importante eredità che decide di donare ai poveri e agli emarginati. Di fronte a scarse notizie storiche, la leggenda ha arricchito di particolari meravigliosi la sua vita e ha fatto di questo santo il taumaturgo per eccellenza, sia dell’Oriente greco e slavo sia dell’Occidente latino. Secondo la leggenda, caritatevole fino dalla giovinezza, avrebbe di nascosto fornito la dote a tre fanciulle destinate dal padre alla prostituzione per mancanza di denaro. L’episodio, narrato da Dante nel Purgatorio, lo ha reso protettore dei fanciulli. In pieno concilio di Nicea, San Nicola avrebbe poi schiaffeggiato Ario e successivamente avrebbe sedato la tempesta durante un suo viaggio ai luoghi santi. Per questo è patrono della navigazione, successore dei Dioscuri e Posidone dei cristiani.
In Occidente il suo culto penetra al tempo di Ottone II e si diffonde rapidamente anche a Roma, dove San Nicola fu popolarissimo, com’è attestato dal numero di chiese e cappelle a lui dedicati. Nel folklore americano e dei paesi transalpini San Nicola è divenuto Santa Claus, corruzione di Sanctus Nicolaus.