PARIGI – Con Revoir Cimabue. Aux origines de la peinture italienne, il Louvre di Parigi accoglie una mostra dedicata al maestro che ha rivoluzionato il linguaggio pittorico del XIII secolo, rivelandone la straordinaria capacità di rappresentare la realtà con una nuova sensibilità naturalistica.
Cimabue tra restauri e riscoperte
L’esposizione ruota attorno a due capolavori: la Maestà e La derisione di Cristo. Quest’ultimo, riscoperto in Francia nel 2019 e successivamente acquisito dal Louvre come ‘tesoro nazionale’, viene esposto per la prima volta accanto alla Maestà, recentemente restaurata. L’intervento ha restituito dettagli nascosti e cromie dimenticate, permettendo di apprezzare appieno l’innovazione del maestro fiorentino e il fascino della sua arte, profondamente influenzata dal mondo orientale, bizantino e islamico.
![Cimabue, La derisione di Cristo, il dipinto ritrovato in Francia nel 2019](https://artemagazine.it/wp-content/uploads/2025/01/cimabue-dipinto-ritrovato.jpg)
Un maestro che ha riscritto le regole della pittura
Il percorso della mostra si apre con una sezione dedicata alla pittura toscana del XIII secolo, con un focus su Pisa, importante centro culturale dell’epoca. Qui Cimabue inizia a rivoluzionare le convenzioni figurative ereditate dall’arte bizantina, cercando di rappresentare il mondo con tridimensionalità, corpi volumetrici e gesti naturali. Tra le opere in mostra spicca il dittico attribuito al maestro, di cui il Louvre riesce per la prima volta a riunire tre tavole conosciute, evidenziando la sua influenza su artisti come Duccio di Boninsegna.
Cimabue, Duccio e Giotto: le origini del Rinascimento
La mostra si conclude con un omaggio all’eredità di Cimabue attraverso le opere dei suoi allievi e contemporanei. In particolare, viene presentato il San Francesco che riceve le stimmate di Giotto, eseguito pochi anni dopo la morte di Cimabue nel 1302. L’opera, destinata alla stessa chiesa pisana della Maestà, testimonia il profondo impatto del maestro sui suoi successori, come Duccio e Giotto, che avrebbero portato avanti la rinascita della pittura italiana.
Con oltre 40 opere, tra dipinti, disegni e documenti, Revoir Cimabue, visitabile dal 22 gennaio al 12 maggio 2025, è un invito a scoprire le trasformazioni che hanno segnato il passaggio dalla tradizione bizantina al Rinascimento. L’esposizione rappresenta una rara opportunità per approfondire la visione di un artista che, con la sua innovazione, ha gettato le basi per una nuova concezione dell’arte.