ROMA – Riapre con una nuova luce la Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma, uno dei più affascinanti edifici del Rinascimento e del Barocco, dopo un complesso restauro iniziato nel 2022. L’intervento, frutto di una sinergia tra la Soprintendenza Speciale di Roma, il Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno e il contributo di Urban Vision S.p.A. e Mecenati Roman Heritage, restituisce al pubblico un monumento simbolo della stratificazione storica e artistica della capitale.
Sorta nel Quattrocento per volontà di Sisto IV su una precedente cappella, Santa Maria del Popolo è una testimonianza dell’incontro tra diverse epoche. Qui si intrecciano le visioni di Bramante, Raffaello, Caravaggio e Bernini, che hanno trasformato l’edificio in un microcosmo di bellezza e innovazione artistica, con interventi che riflettono il gusto e il potere dei committenti.
Il restauro: tra conservazione e riscoperte
Gli interventi hanno interessato sia l’interno che l’esterno della Basilica, coinvolgendo navata centrale, transetto, coperture e apparati decorativi. Particolare attenzione è stata dedicata al recupero della policromia originaria degli stemmi quattrocenteschi di Sisto IV e agli stucchi della navata, dove le figure di sante agostiniane tornano a splendere.
Tra i capolavori restaurati spiccano il pavimento bicromo della Cappella Cerasi, disegnata da Carlo Maderno e nota per i capolavori di Caravaggio: la Crocifissione di san Pietro e la Conversione di san Paolo, e il monumento funebre di Flaminia Odescalchi Chigi, esempio di tardo Barocco romano. Un capitolo a parte è rappresentato dal restauro della Cappella Chigi, opera architettonica di Raffaello, arricchita dalla corona bronzea di Bernini che, nel passato si pensava fosse una lanterna.
Il progetto ha portato alla luce dettagli inaspettati, come la firma di Bernardino Mei sulla pala d’altare La Sacra Famiglia, rivelata durante la pulitura.
Per i lavori sono state utilizzate tecniche avanzate di pulitura, consolidamento e integrazione. L’impegno congiunto di pubblico e privato ha garantito non solo la tutela del patrimonio, ma anche una maggiore fruibilità, grazie all’adeguamento alle norme di sicurezza e alla valorizzazione degli spazi per il prossimo Giubileo.
“Il progetto che ha interessato lo splendido restauro di Santa Maria del Popolo – ha affermato il ministro della Cultura Alessandro Giuli – da una parte è frutto della virtuosa collaborazione tra pubblico e privato, dall’altro offre materia di dibattito sul prezioso ruolo delle Soprintendenze. Sono proprio le Soprintendenze il punto di incontro diretto con le amministrazioni locali e la cittadinanza, per esercitare la tutela, conservare e trasmettere alle generazioni future i valori del patrimonio culturale italiano“.