ROMA – Le Aule delle Terme di Diocleziano ospitano dal 21 novembre la mostra Dacia. L’ultima frontiera della Romanità, un viaggio attraverso oltre millecinquecento anni di storia e cultura del territorio rumeno, dall’VIII sec. a.C. all’VIII sec. d.C.
L’esposizione, a cura di Ernest Oberlander, direttore del Museo Nazionale di Storia della Romania e di Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano, si propone di ampliare le prospettive già offerte dalle esposizioni di Madrid (Museo Archeologico Nazionale, 2021) e Bucarest (Museo Nazionale di Storia della Romania, 2022).
In mostra circa 1000 reperti provenienti da 47 musei rumeni, esposti accanto a quelli del Museo Nazionale Romano e del Museo Nazionale di Storia della Repubblica di Moldova.



Il tema della mostra
La mostra riflette sull’importanza della presenza romana nella regione dei Carpazi e del Basso Danubio.
Dacia: L’ultima frontiera della Romanità si inserisce, dunque, nel contesto delle grandi esposizioni archeologiche, come Tota Italia. Alle origini di una nazione, ospitata alle Scuderie del Quirinale dal 14 maggio al 25 luglio 2021, che ha già esplorato il tema della costruzione della Romanità.
Come ricordato dal Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, nel suo messaggio di saluto: “La presenza romana fu tutto sommato breve, ma l’influenza nella regione fu profonda, lasciando l’impronta indelebile della latinità nella zona dei Carpazi e del Basso Danubio”.
Oggi, questa interconnessione storica, culturale e linguistica, insieme alla comune eredità di una civiltà millenaria, continua a rinforzare i legami politici ed economici tra i due Paesi.

La mostra
L’esposizione propone una panoramica dettagliata della storia della Dacia, presentando importanti reperti come il Serpente Glykon da Tomis, raffigurazione in marmo di un ‘demone buono’ che guarisce dalle epidemie; l’elmo d’oro di Cotofeneşti di manifattura tracia, con varie scene di sacrificio; l’elmo celtico di bronzo da Ciumeşti, col sorprendente cimiero a forma di aquila che stupisce per l’unicità della fattura e progettualità.
Attraverso armi, vasi, ceramiche, monete, gioielli e corredi per riti magici, i visitatori potranno scoprire la religione, l’arte, l’artigianato, il commercio e la vita quotidiana dell’antica Dacia.
Gratuità per i cittadini rumeni e moldavi
La mostra segna un doppio anniversario per i rapporti bilaterali romeno-italiani: sono trascorsi infatti 15 anni dalla firma del Partenariato Strategico Consolidato tra la Romania e l’Italia e 150 anni dalla costituzione della prima agenzia diplomatica della Romania in Italia.
Per celebrare questo doppio anniversario, l’ingresso alla mostra sarà gratuito per i cittadini della Romania e della Repubblica di Moldova, sottolineando l’importanza di questo evento per entrambe le nazioni.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 21 aprile 2024.
Vademecum
Museo Nazionale Romano