TORINO – Un concorso internazionale di progettazione, pubblicato sulla piattaforma concorsiarchibo.eu dell’Ordine degli Architetti di Bologna, segna l’inizio del processo di riqualificazione dell’edificio che ospita la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, uno dei poli museali più emblematici d’Italia, nonché il più antico museo civico d’arte moderna del Paese.
L’iniziativa si configura come un momento cardine nella strategia di rilancio della Fondazione Torino Musei, che promuove il bando in sinergia con la Città di Torino, la Fondazione Compagnia di San Paolo e con il supporto della Fondazione per l’architettura / Torino. Un’alleanza istituzionale che restituisce la misura di un progetto ambizioso, pensato per restituire centralità alla GAM nel panorama culturale nazionale e internazionale, a partire da un ripensamento radicale della sua architettura.
Un’opera di rigenerazione culturale e simbolica
Più che un intervento funzionale, si tratta di un’opera di rigenerazione culturale e simbolica, capace di restituire alla GAM la propria identità originaria e, allo stesso tempo, di proiettarla in una dimensione nuova, allineata alle urgenze del nostro tempo. Il progetto punta infatti alla valorizzazione dell’impianto originale degli anni Cinquanta, senza rinunciare all’integrazione di tecnologie sostenibili, materiali a basso impatto ambientale e soluzioni tecniche all’avanguardia, nel rispetto dei più avanzati protocolli energetici.
Al centro di questa visione, una GAM trasformata in spazio pubblico di qualità, una “piazza culturale” permeabile alla città, accessibile, partecipata. Un museo che rifiuta il modello autoreferenziale per assumere il ruolo di infrastruttura civica, aperta all’inclusione e all’innovazione.

Un modello orientato alla sostenibilità, all’accessibilità
Con un quadro economico complessivo di circa 27,5 milioni di euro, di cui fino a 18 milioni destinati ai lavori, l’intervento rappresenta uno dei cantieri di rigenerazione più rilevanti a livello nazionale. La Fondazione Compagnia di San Paolo finanzierà la progettazione e parte della realizzazione attraverso la propria società PR.I.S.MA S.c.r.l., in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. A questo si affianca il dialogo già avviato con il Ministero della Cultura per la copertura della restante parte del finanziamento.
Come sottolineato dal presidente della Fondazione Torino Musei, Massimo Broccio, il progetto mira a riaffermare lo spirito avanguardistico che caratterizzò la nascita della GAM, ponendo le basi per un nuovo modello di museo, orientato alla sostenibilità, all’accessibilità, e a un riposizionamento internazionale fondato sull’eccellenza architettonica e curatoriale.
Un concorso in due fasi
Il concorso, articolato in due fasi, si rivolge a progettisti e studi di architettura di tutto il mondo. La prima fase, palese, prevede una preselezione per titoli e curriculum, volta a individuare i cinque candidati che accederanno alla seconda fase, anonima, riservata all’elaborazione del progetto di fattibilità tecnico-economica.
Il vincitore riceverà un premio di 100.000 euro (al netto di IVA), a titolo di acconto per le successive fasi progettuali. Ai classificati dal secondo al quinto posto saranno riconosciuti rimborsi spese compresi tra i 50.000 e i 20.000 euro.
Le date del bando:
- 5 giugno 2025 – termine ultimo per le candidature
- 18 luglio 2025 – selezione dei finalisti
- 16 ottobre 2025 – scadenza per la consegna dei progetti
- 27 novembre 2025 – proclamazione del vincitore
Le due commissioni giudicatrici – una per la preselezione, l’altra per la valutazione finale – saranno composte da esperti accademici e professionisti di alto profilo.

Il museo come laboratorio di futuro
Nel cuore di questo progetto risiede una sfida concettuale prima ancora che architettonica: pensare il museo come un organismo in divenire, capace di custodire il passato e, al contempo, di anticipare i bisogni futuri di una società in trasformazione. La GAM del futuro sarà chiamata a essere molte cose insieme: luogo di tutela e ricerca, spazio per la sperimentazione e la tecnologia, ambiente sostenibile e, soprattutto, laboratorio civico.
Un museo che, come un Giano bifronte, guarda alla storia per immaginare l’innovazione.