PISA – Una moltitudine di sguardi. Una sequenza ininterrotta di volti, presi uno per uno, eppure parlanti insieme. Dal 17 aprile al 29 giugno 2025, Palazzo Blu di Pisa accoglie per la prima volta in Italia la grande mostra dedicata a Razza Umana, uno dei progetti più ambiziosi e longevi di Oliviero Toscani, scomparso pochi mesi fa, e oggi curato dallo studio che porta il suo nome. Un archivio visivo sterminato — oltre 100.000 ritratti raccolti nel mondo intero — che si materializza qui in più di 500 fotografie esposte nelle sale del museo pisano, tra memoria, antropologia visiva e testimonianza civile.
Un set itinerante, lungo quasi vent’anni
Razza Umana nasce come un’indagine sociale e politica, prima ancora che artistica. Toscani, con i suoi allievi e collaboratori, ha costruito nel tempo un gigantesco atlante umano, ritraendo individui nei contesti più disparati: dalle metropoli globali ai piccoli borghi, dai carnevali alle manifestazioni, dai mercati ai musei. Ogni tappa è stata l’occasione per allestire sul posto un vero set fotografico, spesso all’aperto, invitando passanti e abitanti a farsi ritrarre senza maschere, con la forza neutra e crudele della luce frontale, priva di artifici.
Anche Pisa era entrata in questo itinerario già nel 2007–2008, proprio nei mesi in cui prendeva forma Palazzo Blu: fu allora che Toscani scattò decine di ritratti tra le mura del palazzo, che oggi tornano in mostra accanto ai volti raccolti in Colombia, Giappone, Namibia, Israele, Svizzera, Polonia e in molti altri luoghi del mondo.
Un’umanità che guarda indietro
Le fotografie di Razza Umana hanno qualcosa di ipnotico. Volti allineati in successioni silenziose, ogni ritratto un incontro. Come ha scritto Zeid Ra’ad Al Hussein, ex Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, “queste immagini sono una celebrazione dell’individualità e della diversità dei nostri simili. […] Quando mi soffermo su questi volti, sembra che mi guardino indietro, impassibili, con occhi lucidi. Quasi parlano.”
In questa galleria infinita, la diversità diventa materia visiva: i tratti somatici, le età, i corpi, le espressioni raccontano ciò che siamo e ciò che rischiamo di dimenticare. Le fotografie non idealizzano, non rassicurano, non consolano. Costringono lo sguardo a confrontarsi con l’altro, con l’alterità quotidiana e reale.
Un progetto che continua…
Il progetto Razza Umana non si è fermato con la scomparsa del suo ideatore. Prosegue grazie allo studio Toscani e a un team che porta avanti il metodo, la visione, la tensione etica che lo ha reso inconfondibile. E proprio nel giorno dell’inaugurazione, il 17 aprile, il set fotografico torna ad attivarsi nelle sale di Palazzo Blu: chiunque lo desideri potrà farsi ritrarre, tra le 14.00 e le 19.00, da Rocco Toscani e dal team, dando così continuità a questa enciclopedia visiva in costruzione permanente.
Ad accompagnare la mostra, anche una sezione dedicata ad alcune tra le immagini più iconiche della lunga carriera di Oliviero Toscani, segnata da campagne potenti e spesso controverse, in cui la fotografia si è fatta strumento di comunicazione radicale, di attivismo, di rottura.