KIEV – Nella notte tra il 27 e il 28 febbraio 2022, è stato distrutto il Museo di Storia Locale di Ivankiv, alla periferia di Kiev, nel corso del conflitto tra l’esercito della Federazione Russa e quello ucraino.
In un post pubblicato su Facebook Vlada Litovchenko, direttrice della Riserva storica e culturale di Vyshhorod, ha scritto: “L’attacco armato della Russia all’Ucraina sta distruggendo numerosi siti del patrimonio civile e culturale. Un’altra perdita irreparabile del patrimonio storico e culturale dell’Ucraina è la distruzione del Museo Ivankiv di storia e tradizioni locali, dove tra le molte opere c’erano anche quelle della famosa artista ucraina Maria Prymachenko”.
Nelle prime fasi del conflitto è già intervenuta anche l’ICOM – International Council of Museums, esprimendo la sua preoccupazione per le implicazioni che questa situazione avrà sulla sicurezza dei membri dell’Organizzazione, del personale dei musei e del patrimonio culturale in Ucraina.
Il patrimonio a rischio
C’è molta preoccupazione generalizzata in questi giorni per il patrimonio artistico e culturale dell’Ucraina, un territorio ricco di storia e di beni artistici. Monumenti e città d’arte sono diffusi su tutto il territorio, dal confine con la Bielorussia al Mar Nero.
Nei giorni scorsi, il direttore del Museo Nazionale dell’Ucraina ha chiesto alla comunità internazionale di tenere alta l’attenzione sulla situazione del suo patrimonio culturale a rischio di distruzione a causa della guerra in atto.
A Kiev, tra i monumenti più importanti e rappresentativi c’è la cattedrale di Sant’Andrea e il palazzo Mariinskij, sede del governo, che portano la firma di un italiano, Bartolomeo Rastrelli.
Partendo da sud, troviamo Odessa, nota non solo per le sue spiagge di sabbia fine, ma anche per l’architettura ottocentesca di edifici come il Teatro dell’Opera e del Balletto. Celebre anche la monumentale scalinata Potemkin, lunga 142 metri, immortalata nel film “La corazzata Potemkin“, che scende fino al mare, al faro Vorontsov.
Al centro Paese c’è la città di Poltava, nota per la Colonna della Gloria, il Parco d’Ottobre e per i molti monumenti, fra i quali la Cattedrale dell’Assunta. Verso nord quasi ai confini con la Bielorussia, c’è Chernnihiv, una delle città più antiche del Paese, con la chiesa di Caterina, caratterizzata dalle cupole dorate e la chiesa di Pyatnytska.
Chernivtsi, vicino al confine con la Romania, affascina per l’architettura bizantina e romanica dell’Università Nazionale, parte del patrimonio Unesco. Non distante c’è Kamyanets-Podilskyi con i suoi monumenti che testimoniano l’influenza armena a polacca.
Al confine con la Slovacchia c’è invece Uzhhorod, famosa per il suo castello del IX secolo e per la cattedrale greco-cattolica del XVII secolo. Vicina alla Polonia, Leopoli, il cui centro storico è patrimonio Unesco, è ricca di monumenti, molti dei quali risalenti al XIII secolo. La Galleria Nazionale d’Arte ospita più di 50 mila opere.
A ovest Zhovkva è nota per la chiesa di San Lorenzo e la Chiesa della Santissima Trinità dichiarata patrimonio Unesco, e per il suo Castello.