FIRENZE – Il 31 luglio si è tenuta agli Uffizi di Firenze una doppia inaugurazione che testimonia l’impegno del nuovo direttore Simone Verde nel rendere il Museo un luogo sempre più prestigioso e completo.
Nuovi spazi espositivi: maestri fiamminghi e marmi antichi
I visitatori degli Uffizi possono ora ammirare due nuove aree espositive al secondo piano del museo. La prima è dedicata alla pittura fiamminga del Quattro e Cinquecento, con opere di grandi maestri come Dürer, Cranach, Memling e Froment.
La seconda area inaugurata è il Gabinetto dei Marmi, una fedele ricostruzione di un ambiente storico dedicato alla collezione medicea di sculture e rilievi romani. Questo spazio, arricchito da rilievi antichi incastonati nelle pareti, consente ai visitatori di entrare in contatto con l’antico splendore delle collezioni medicee.
Un nuovo capolavoro per la Collezione
Insieme all’inaugurazione dei nuovi spazi, è stata presentata una importante acquisizione per la collezione degli Uffizi: Lo Sposalizio Mistico di Santa Caterina, un grande olio su tavola del maestro francese del Settecento Pierre Subleyras. Acquistato alla prestigiosa fiera antiquaria di Maastricht, il Tefaf, questo capolavoro andrà a colmare una lacuna nella collezione della galleria, rafforzando ulteriormente l’offerta artistica del museo.
Il futuro degli Uffizi tra valorizzazione e innovazione
Durante l’evento, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha sottolineato l’importanza di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale italiano, in linea con l’articolo 9 della Costituzione. “Le inaugurazioni di oggi e l’acquisizione del nuovo capolavoro dimostrano che, con impegno e idee, è possibile rendere ancora più prezioso un gioiello che tutto il mondo ci invidia“, ha dichiarato Sangiuliano. Il progetto Mundi, che mira alla creazione del Museo Nazionale della lingua italiana, rappresenta un ulteriore tassello in questo ambizioso programma di sviluppo culturale.
Per Simone Verde, il ritorno al futuro degli Uffizi è già iniziato. “Oggi si concretizzano i primi capitoli della ricomposizione del patrimonio degli Uffizi“, ha affermato. Con radici salde nella storia, ma con uno sguardo dinamico al futuro, il museo si conferma come un modello universale di eccellenza museale, pronto a continuare il suo ruolo di laboratorio della museologia globale.