FIRENZE – Con con 1.721.637 ingressi, nel 2021 le Gallerie degli Uffizi sono state il luogo di cultura più visitato in Italia, superando il Colosseo (1.633.436 ingressi), il Parco archeologico di Pompei (1.037.766) e anche i Musei Vaticani (1.612.530). La classifica è stata stilata dal Giornale dell’Arte.
Ma non è tutto, perché gli Uffizi primeggiano ancora anche tra le mostre tenute in Italia lo scorso anno, con “Giuseppe Penone, Alberi in versi” (6/7/21-3/10/21), 435.283 visitatori, ed occupano anche il secondo e terzo posto con il focus “L’ultimo sigillo” sul dipinto di Bartolomeo della Gatta e con le Stimmate di San Francesco, portato agli Uffizi dalla Pinacoteca di Castiglion Fiorentino (2/10/21-6/1/22, 404.843 presenze) e “Leone X torna a Firenze”, a Palazzo Pitti (3/12/20-6/1/22, 256.305 presenze).
Le Gallerie sono inoltre tra i musei più visitati al mondo, figurano infatti al ventesimo posto con 969.695 presenze.
“Siamo di nuovo su una linea ascendente – spiega il direttore Eike Schmidt – che fa ben sperare per il futuro. Si è trattato di un impegno di squadra che ha coinvolto tutti i colleghi che lavorano agli Uffizi con le più diverse mansioni. Insieme è stato possibile realizzare i tre fattori decisivi che hanno potuto attirare e fidelizzare i visitatori: le nuove sale del Cinquecento aperte lo scorso maggio, le mostre che spaziano dall’antichità classica al contemporaneo e l’offerta culturale che diramiamo anche sul web e sui social”.
Ascoltato dall’ANSA, il direttore generale dei musei di Stato Massimo Osanna ha affermato: “Bisogna considerare che in questa classifica gli Uffizi vengono presi in considerazione nel loro complesso, non solo il museo, ma anche Palazzo Pitti e Boboli, cosa che fino al 2019 non si faceva”, anche questo spiegherebbe il balzo in classifica.
Osanna ha inoltre aggiunto che a soffrire maggiormente, a causa della pandemia, sono stati “i siti dove era più forte la presenza del turismo americano e asiatico, come appunto il Colosseo”. Analizzando nei particolari la classifica, Osanna fa notare che “si vede che sono state premiate alcune realtà, anche non grandi, che hanno saputo lavorare molto proprio sulla comunicazione, sui social, e sul turismo di prossimità, tra gli altri Paestum, che ha avuto più visitatori del Museo archeologico di Napoli, i musei torinesi, che hanno avuto risultati particolarmente lusinghieri, come pure il Museo archeologico di Venezia, mentre un po’ meno bene è andata a Brera”. Osanna ha quindi concluso: “anche sui social i musei e i luoghi della cultura italiana scontano il ritardo con il quale siamo partiti, ma si può fare molto e il caso degli Uffizi, come prima di Pompei lo dimostra”.