BARI – Fino al 29 settembre 2024, si svolge in 20 borghi di tutta Italia, Una Boccata d’Arte, il progetto diffuso d’arte contemporanea promosso dalla Fondazione Elpis. Ogni regione ospita 20 interventi realizzati da 20 artisti italiani e internazionali, a seguito di un periodo di residenza a contatto con il territorio e le comunità locali.
Il traguardo della quinta edizione
Quest’anno, in occasione della quinta edizione, Una Boccata d’Arte ha puntato i riflettori sui giovani talenti e ha invitato solo artisti under 35 che, grazie alla diversità delle loro pratiche e ricerche, restituiscono un ampio sguardo sullo scenario contemporaneo.
“L’avvio della quinta edizione di Una Boccata d’Arte segna un bellissimo traguardo, 100 interventi realizzati in 100 borghi da altrettanti artiste e artisti internazionali a partire dal 2020, anno in cui il progetto è nato con l’idea di sostenere i giovani artisti, in linea con la nostra missione” – dichiara Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis.

“Per l’anniversario speciale dei cinque anni – spiega Nissim – abbiamo scelto di coinvolgere solo artisti under 35, che stanno dimostrando grande entusiasmo e partecipazione, sia nella realizzazione degli interventi, sia nella relazione con il territorio e con le comunità locali. È sorprendente la grande rete di relazioni umane e professionali che nel tempo si è venuta a creare attorno a Una Boccata d’Arte, grazie al prezioso contributo di artisti, curatori, sindaci, amministrazioni locali e cittadini. Le tante opere che sono state accolte in modo permanente dai borghi sono il frutto di questa riuscita sinergia. Anche quest’anno Una Boccata d’Arte lascerà il segno con la sua capacità di coinvolgere abitanti e pubblico e creare connessioni intorno ai 20 progetti.”

L’intervento di Emanuele Marullo a Poggiorsini
Il borgo di Poggiorsini (BA), in Puglia, ospita l’intervento I figli di Afelio dell’artista Emanuele Marullo (Catania, 1989). Coordinato da VOGA Art Project e realizzato con il sostegno di PwC, il progetto supera i binomi gerarchici tradizionali, quali io/altro e centro/periferia, intrecciando storie locali e universali in una sintesi di materia e luce.
“I figli di Afelio – racconta l’artista – è un’immagine mitologica che richiama un luogo cosmico: il punto orbitale più distante dal Sole. Al contempo, è uno sguardo posto su un orizzonte molto vicino, terreno e vitale”.
Grazie alle acquisizioni delle amministrazioni e alle donazioni degli artisti, molte opere sono diventate permanenti nei borghi, come testimonia la sezione dedicata del sito di Una Boccata d’Arte, una mappa interattiva completa di approfondimenti.