VENEZIA – La Fondazione Giorgio Cini e la Galleria Tornabuoni Art di Venezia presentano la mostra Alighiero Boetti: Minimum/Maximum, a cura di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, con la collaborazione dell’Archivio Alighiero Boetti.
L’esposizione, aperta al pubblico dal 12 maggio al 12 luglio 2017, è un lungo e inedito viaggio all’interno dell’opera di Boetti.
Spiega Luca Massimo Barbero: “Questa mostra offre al visitatore un percorso di rapporto, non antologico e mai scontato, unico nel suo genere, nato dalla raccolta in collezioni pubbliche e private di opere di Boetti di grandi dimensioni. È un progetto organico pensato appositamente per Venezia in questo momento di grandi conferme internazionali di uno dei più importanti esponenti dell’arte italiana”.
Il percorso espositivo è articolato in diverse sezioni e comprende un totale di 20 opere, includendo anche i cicli più significativi di Boetti come Ricami, Aerei, Mappe, Tutto, Biro e alcune opere meno note come i Bollini colorati, la Storia Naturale della Moltiplicazione e le Copertine.
In mostra ci sarà anche Mimetico (1967), una delle prime serie di opere di Boetti, in prestito dalla Fondazione Prada.
La mostra si dispiega attraverso un costante confronto fra piccolo e grande, minimo e massimo, presentando le opere Storia Naturale della Moltiplicazione, Mettere al mondo il mondo e Alternando da uno a cento e viceversa, offrendo al visitatore la possibilità di fruire in un unico contesto di opere di periodi differenti – fino al grande trittico Aerei (1989), in prestito dalla prestigiosa Fondation Carmignac di Parigi.
La parte dei confronti si chiude con la grande opera Copertine (1984) che introduce il progetto speciale di Hans Ulrich Obrist, direttore artistico delle Serpentine Gallery di Londra, e Agata Boetti, direttrice dell’Archivio Alighiero Boetti, dal titolo COLORE=REALTÀ. B+W=ASTRAZIONE (a parte le zebre), che esemplifica ulteriormente il modo di pensare essenzialmente dialettico di Boetti e si sviluppa attorno al tema della fotocopia. Il progetto esplora le “applicazioni creative” di Boetti, riunendo per la prima volta un insieme di opere eseguite con la fotocopiatrice nei diversi momenti della carriera dell’artista e che sono, secondo Obrist, testimoni della passione di Boetti per le tecnologie della comunicazione (come la polaroid o l’uso del fax che – introdotto negli anni ottanta – è sintesi di posta e fotocopia).
Affermava Boetti nel 1991: “Già nel ’69 a Torino, quando andavo allo show-room della Rank Xerox con le mie monetine in tasca, le idee erano tante. Dicevo, la fotocopiatrice non è una macchina solo da ufficio, nel duemila l’avremo tutti nel salotto! Affidatemene una, ve ne documenterò alcune applicazioni creative. Non intendevo manipolare il meccanismo o l’inchiostro, come hanno fatto alcuni da Munari in poi. No, m’interessava l’applicazione standard. Ma ad esempio l’avrei messa sul balcone quando comincia a piovere, una goccia, dieci gocce, mille gocce….”.
Vademecum
Dal 12 Maggio 2017 al 12 Luglio 2017
Venezia, Fondazione Giorgio Cini
Curatori: Luca Massimo Barbero, Hans Ulrich Obrist, Agata Boetti
Biglietto: ingresso gratuito
Info: +39 041 2710229
segr.gen@cini.it
http://www.cini.it