ROMA – Dopo Padova Urbs Picta e Montecatini, anche i Portici di Bologna sono stati iscritti nella Lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
“Un’immensa soddisfazione e un grande riconoscimento che ci rende felici” – Ha subito commentato il sindaco di Bologna, Virginio Merola. “E’ il raggiungimento di un obiettivo da tempo perseguito ed è il riconoscimento del grande lavoro di questi anni portato avanti dalla vicesindaca Valentina Orioli e da tutta la struttura che ha dedicato a questa causa passione, competenza e capacita’ di relazione”- Ha detto Merola. “Questo titolo – ha concluso il sindaco – rappresenta un grande onore e una grande responsabilità per Bologna, saremo all’altezza di questo riconoscimento”.
I Portici, insieme alle due Torri, sono il simbolo della città. Raggiungono 42 km nel centro storico, ma arrivano a 62 chilometri se si contano quelli delle aree fuori porta. Erano stati candidati non tutti i 62 km, quanto i 12 tratti selezionati con un’accurata ricerca tra quelli centrali e quelli più periferici.
Il Comitato di Fuzhou ha riconosciuto il valore mondiale eccezionale di questo sito “quale straordinario esempio di spazio privato ad uso pubblico, rappresentativo del sistema urbano di percorsi coperti che definisce l’identità urbana della città di Bologna, contribuendo al senso del luogo e alle dinamiche sociali”. Il Comitato ha dimostrato di voler approfondire ulteriormente la conoscenza delle peculiarità di questo sito, comprendendone appieno le valenze quale modello di amministrazione civica e di socialità, fonte d’ispirazione per altre città europee.
“Ancora una bella giornata per il patrimonio culturale nazionale: con l’iscrizione dei Portici di Bologna nella lista del patrimonio mondiale, dopo quella avvenuta sabato per Padova Urbs Picta e Montecatini grande città termale europea, sono tre i nuovi siti italiani riconosciuti dall’Unesco nel 2021. – Ha commentato il ministro della Cultura, Dario Franceschini – Si tratta di un risultato straordinario, frutto di una intensa e costante azione di diplomazia culturale e della stretta collaborazione tra Governo, enti locali e associazioni. Una bella notizia alla vigilia del G20 Cultura che l’Italia si appresta ad ospitare per la prima volta”.