FIRENZE – “Firenze per la salvezza del patrimonio artistico dell’Umbria” è il nome del progetto, ideato e sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Opificio delle Pietre Dure, Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino in collaborazione con il Nelson Mandela Forum di Firenze, in accordo col Segretariato regionale del Mibact per l’Umbria e la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria.
Il progetto prevede l’invio in Umbria di una task force di giovani restauratori fiorentini diplomati dell’Opificio delle Pietre Dure, che interverranno in aiuto della Soprintendenza locale per la messa in sicurezza delle opere danneggiate dal terremoto in Italia centrale. La task-force, che dovrebbe essere operativa entro Natale, sarà composta da 10-12 diplomati che per un anno presteranno servizio sotto il coordinamento dell’Opificio che opera nel deposito di Spoleto allestito dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria. Il deposito occupa una superficie di 5.000 mq, è antisismico ed è dotato di impianto di climatizzazione e delle necessarie scaffalature e rastrelliere. Secondo le prime ipotesi, qui potrebbero essere censiti ed esaminati fino a 2.000 manufatti. Di ciascuno saranno identificati il tipo di oggetto e la provenienza, sarà redatta una scheda sanitaria con valutazione del danno e della necessità di restauro, sarà valutato il codice di priorità di intervento e saranno compiute le prime operazioni per bloccare l’avanzamento del degrado e per mettere in sicurezza l’opera.
La selezione dei restauratori sarà effettuata tramite bando (apertura 25 novembre, chiusura 5 dicembre) in modo che il gruppo possa essere operativo prima di Natale. I candidati dovranno essere in possesso del Diploma rilasciato dalla Scuola Alta Formazione e di Studio dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e essere residenti o domiciliati in Toscana, preferibilmente nelle aree di operatività della Fondazione. La selezione avverrà sulla base della valutazione del curriculum e i candidati dovranno presentare alla Fondazione Crf una dichiarazione di disponibilità ad assumere tale incarico, una certificazione comprovante il diploma Safs dell’Opificio e il proprio curriculum vitae. Fondazione Crf, in accordo con l’Opificio, nominerà una commissione di esperti per la valutazione e la selezione dei restauratori. L’incarico sarà conferito dalla Fondazione che provvederà ai pagamenti previa una dichiarazione di buon esito da parte dell’Opificio.
La Fondazione Crf ha stanziato 130.000 euro per questo progetto che prevede un compenso mensile per i giovani restauratori, un forfait per le spese di vitto e di trasferta e il sostegno per i costi dell’alloggio da attivare tramite convenzione con una struttura ricettiva locale.
Il soprintendente Marco Ciatti, in una nota ha sottolineato: “L’Opificio delle Pietre Dure per la sua storia e per il suo ruolo istituzionale cercherà di dare il più efficace contributo possibile per la messa in sicurezza del patrimonio artistico dell’Umbria gravemente colpito dal recente sisma. L’esperienza acquisita dal Laboratorio di restauro dell’Opificio a seguito dell’alluvione e delle altre calamità naturali ed umane che hanno ferito le nostre opere d’arte verrà messa a servizio dell’Umbria e del suo prezioso patrimonio artistico”.
Al fine di potenziare il progetto e aumentare il numero dei tecnici, l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino e i solisti Barbara Frittoli, Anna Maria Chiuri, Massimo Giordano e Carlo Colombara, diretti da Zubin Mehta terranno un concerto mercoledì 14 dicembre, alle ore 20, al Nelson Mandela Forum. Saranno eseguite sinfonie, arie e cori del grande repertorio operistico italiano. Il ricavato sarà totalmente destinato al progetto.