ROMA – Prende il via, venerdì 24 novembre, la terza edizione di Roma Arte in Nuvola, in programma fino al 26 novembre, presso la Nuvola di Fuksas dell’Eur.
Con oltre 150 gallerie provenienti da ogni angolo d’Italia e oltre i confini nazionali, Roma Arte in Nuvola, ideata e diretta da Alessandro Nicosia, prodotta da C.O.R. e promossa con Eur Spa, con la direzione artistica di Adriana Polveroni e la consulenza di Valentina Ciarallo, si posiziona come una delle primissime fiere in Italia.
La presenza significativa di gallerie provenienti dal Sud Italia rende l’evento un ponte culturale tra le diverse regioni italiane.
L’edizione 2023 registra anche una crescente presenza delle gallerie del Nord Italia e di quelle internazionali: da Tel Aviv a Dubai, passando per Londra, Parigi, Barcellona, fino a New York e Osaka. Ospite d’onore quest’anno sarà l’Australia.
L’arte italiana tra passato e presente
La manifestazione si propone come una importante vetrina, “una grande festa – afferma Nicosia – in cui l’arte moderna si confronta con quella contemporanea. Da Milano arriveranno 30 gallerie tante quante ne arriveranno da Roma, il Mezzogiorno sarà rappresentato con gallerie di grande qualità che vengono da Palermo, Catania, Siracusa così come dalla Campania, dalla Puglia e dalla Calabria. Stiamo lavorando per aprirci, nella prossima edizione, al Mediterraneo“.
La collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero della Cultura, la Regione Lazio e Roma Capitale evidenzia l’importanza strategica dell’evento nel promuovere l’arte italiana a livello globale.
Collezione Farnesina in anteprima
Grazie alla collaborazione istituzionale, Roma Arte in Nuvola presenta in anteprima ben 40 opere della Collezione Farnesina, con artisti del calibro di Michelangelo Pistoletto, Mimmo Paladino, Afro, Agostino Iacurci e Tommaso Binga.
Un confronto costruttivo tra istituzioni e mercato dell’arte
Il presidente della Commissione Cultura, Federico Mollicone, sottolinea l’importanza di Roma Arte in Nuvola come segnale di riscatto e orgoglio delle gallerie italiane che si aprono al mercato internazionale. Le proposte legislative, come l’inserimento dell’Iva al 4% sulle transazioni d’arte, indicano una volontà politica di rendere l’Italia più attrattiva.
“Il ministero della Cultura quest’anno – ha evidenziato Mario Turetta, segretario generale del Mic – ha deciso di dimostrare quanto sia importante l’arte contemporanea“, ricordando la presenza del Maxxi, ma anche del Museo delle Civiltà, che hanno contribuito con opere straordinarie.
Roma Capitale è presente con La Città delle Donne, un’esplorazione visiva del rapporto tra il corpo femminile e la città di Roma.
Centrale, infine, la grande mostra dedicata ad Alighiero Boetti, tra i protagonisti dell’Arte Povera, di cui nel 2024 si celebreranno i trent’anni dalla scomparsa. La rassegna, realizzata in collaborazione con la Galleria Tornabuoni Arte, include una selezione di trenta lavori su carta, espressione delle diverse fasi della carriera dell’artista.
Internazionalità e focus sull’arte aborigena australiana
Dopo aver accolto Israele e l’Ucraina nelle edizioni precedenti, la fiera si sposta quest’anno verso l‘Australia, con una esplorazione dell’arte aborigena attraverso la mostra Threads and Lands. Opere di artisti come Witjiti George, Nyunmiti Burton, Yaritji Heffernan e Zaachariaha Fielding raccontano la storia di questa ricca tradizione artistica.
Programma culturale e talk
Il programma della fiera non si limita alle esposizioni, ma include anche talk focalizzati su temi attuali nell’ambito dell’arte, dalla sostenibilità all’intelligenza artificiale. Artisti, curatori e collezionisti di fama internazionale si confrontano sul palco al piano N3 della Nuvola, arricchendo l’esperienza dei visitatori.
Premi per l’eccellenza, il riconoscimento alle Gallerie
La fiera continua a riconoscere l’eccellenza delle gallerie con premi come “The Best”, “Young” e “Discovery”, sottolineando l’importanza della professionalità e dell’originalità nell’allestimento degli stand.
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