ROMA – Gli scavi archeologici condotti sotto la piazza antistante la Basilica di San Giovanni in Laterano, propedeutici ai lavori di riqualificazione, hanno portato alla luce un’importante e complessa stratigrafia che rivela un ricco passato medievale. Tra le scoperte più significative, spiccano strutture murarie databili tra il IX ed il XIII secolo dopo Cristo, che potrebbero appartenere al Patriarchio Lateranense, l’antica residenza papale.
Costruito per volere di Costantino nel IV secolo d. C. al posto della caserma degli Equites Singulares, la guardia a cavallo dell’imperatore che si era schierata con Massenzio, il Patriarchio consisteva inizialmente in una basilica monumentale, ma durante il Medioevo venne più volte ingrandito e ristrutturato e divenne la sede papale fino al trasferimento della sede ufficiale del pontefice ad Avignone nel 1305.

Le indagini, dirette dalla Soprintendenza Speciale di Roma guidata da Daniela Porro, hanno permesso di individuare diverse fasi storiche che hanno caratterizzato l’area.
In particolare, nella parte orientale dello scavo è stato rinvenuto un imponente muro, risalente al IX secolo, che potrebbe aver avuto la duplice funzione di cinta muraria a difesa del Patriarchio e di sostruzione del pendio. La sua costruzione, avvenuta in un periodo di turbolenze e lotte per il papato, avvalora l’ipotesi del suo ruolo difensivo.
Tracce di epoche remote in Piazza San Giovanni in Laterano
Proseguendo verso ovest, gli archeologi hanno portato alla luce altri resti di strutture risalenti a epoche precedenti il Patriarchio. Al centro dello scavo è stata identificata una porzione di un muro in opera reticolata, databile tra il I secolo avanti Cristo e il I secolo dopo Cristo, che svolgeva la funzione di terrazzamento del pendio.
Ancora più interessanti sono le imponenti fondazioni a reticolo, risalenti all’età Severiana (III secolo), che potrebbero essere legate ai Castra Nova equitum singularium, l’accampamento della guardia a cavallo dell’imperatore.

Un patrimonio da valorizzare
“Le nuove scoperte di piazza San Giovanni in Laterano – ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – sono l’ennesima dimostrazione della ricchezza del territorio di Roma, una miniera inesauribile di tesori archeologici. Ogni singola pietra ci parla e racconta la sua storia: grazie a questi importanti ritrovamenti gli archeologi potranno sapere di più del nostro passato. Desidero manifestare il mio compiacimento per l’impegno e per la passione che i ricercatori stanno mettendo nel loro lavoro. È fondamentale coniugare la salvaguardia della nostra storia alle esigenze di tutela e modernizzazione del tessuto urbano”.
I resti archeologici rinvenuti a Piazza San Giovanni in Laterano saranno conservati in situ e verranno studiati per approfondire la conoscenza del passato di questa importante area della città. Sono allo studio soluzioni per il completamento dello scavo e per la valorizzazione dei ritrovamenti.
Le indagini archeologiche, seppur condotte in emergenza per le tempistiche dettate dalla consegna dei lavori per l’apertura dell’anno giubilare, hanno permesso di recuperare un pezzo importante della storia di Roma, gettando nuova luce sul suo passato medievale.