ROMA – Si è spenta a Roma – sua città natale – all’età di 68 anni, Gioia Mori, storica e critica d’arte, docente e curatrice. Figura di grande spessore intellettuale, Mori lascia un’eredità straordinaria grazie al suo rigoroso lavoro di ricerca e alla passione per l’arte che ha permeato tutta la sua carriera.
La carriera accademica e il contributo divulgativo
Docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, Mori ha dedicato oltre tre decenni alla divulgazione e alla ricerca storica. Tra le sue iniziative di maggior rilievo, la collaborazione con il critico Maurizio Calvesi per la fondazione, nel 1987, della rivista Art e Dossier (Giunti Editore), di cui è stata direttrice dal 1997 al 2008. La sua passione per l’innovazione l’ha portata, a partire dagli anni ’90, a sperimentare nuovi strumenti multimediali per la divulgazione dell’arte, tra cui la direzione del sito Artonline e la realizzazione di una pionieristica collana di CD-ROM dedicata alla storia dell’arte, anticipando il futuro della comunicazione artistica nell’era digitale.
Tamara de Lempicka e oltre
Gioia Mori è universalmente riconosciuta come la massima esperta di Tamara de Lempicka. Nel 1994 ha pubblicato il primo catalogo generale dell’artista polacca, un lavoro che ha segnato l’inizio di una lunga serie di studi e mostre dedicate alla pittrice, tra cui quelle di Palazzo Reale a Milano (2006), del Complesso del Vittoriano a Roma (2011) e, più recentemente, del De Young Museum di San Francisco, dove è in corso la prima retrospettiva americana dell’artista, frutto del suo instancabile lavoro. Di Lempicka, Mori aveva scoperto la falsificazione della data di nascita. In un’intervista rilasciata all’ANSA, affermava: “Le pubblicazioni quando era in vita dicevano che era nata nel 1900 o 1902, ma poi si diceva sempre che era più grande della sorella Adriana nata nel 1899, di conseguenza doveva essere nata come minimo nel 1898…ma non si era mai saputo con certezza”.
Oltre a Tamara de Lempicka, Mori ha approfondito lo studio di numerosi artisti, tra cui Vittore Carpaccio, Carlo Crivelli, Sofonisba Anguissola, Giorgio de Chirico, Edgar Degas e Marc Chagall. Le sue ricerche hanno spaziato tra epoche e discipline, intrecciando storia dell’arte, costume e moda. Tra i suoi progetti più recenti, si ricordano le mostre dedicate all’immagine della donna moderna negli anni Venti e alle artiste emigrate dalla Russia, oltre alle esposizioni su Sofonisba Anguissola e le donne del Rinascimento.
L’eredità di una studiosa con “una passione orgogliosamente femminile”
“Studiosa appassionata e infaticabile” – così viene ricordata da colleghi e amici. “Commozione e dolore. – scrive Pietro Folena – presidente dell’Associazione MetaMorfosi – Arriva la notizia della scomparsa di Gioia Mori. Una grande studiosa e una raffinata curatrice di esposizioni d’arte, con una passione orgogliosamente femminile per le artiste e per le collezioniste d’arte, da Sofonisba Anguissola a Tamara de Lempicka e a Frida Kahlo. Nella sua ricerca su Vincent Van Gogh voleva valorizzare il ruolo di donne controcorrente, come Helen Kroller-Muller, a cui si deve la meravigliosa collezione dell’omonimo museo olandese. Avevamo discusso, nella sua casa, una specie di museo e archivio ricchissimo, in zona Ostiense, di progetti da realizzare insieme in Italia e nel mondo. Che la terra Le sia lieve“.
I funerali di Gioia Mori si terranno il 23 gennaio alle 11 nella basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini.