ROMA – Le scatole dello scandalo, quelle in carton gesso che il 25 gennaio hanno coperto le “nudità” delle statue dei Musei Capitolini, per non offendere la sensibilità del presidente iraniano Hassan Rouhani, in visita a Roma, diverranno una installazione e non è affatto uno scherzo o una provocazione.
La sfida infatti è stata lanciata nei giorni scorsi da Alda Fendi, presidente della omonima Fondazione, la quale ha dichiarato di voler acquistare le scatole per esporle. In un comunicato, la stilista ha detto di aver trovato “meravigliose” quelle scatole, “una vera installazione”. “L’Italia si può permettere di coprire anche le statue ed è l’unico Paese a poterlo fare. E ogni volta è un parto d’arte”. “Questa operazione dimostra la creatività degli italiani, portando un grande ritorno di immagine al museo”.
Insomma l’episodio che ha fatto il giro del mondo, derubricato come una vergogna, viene trasformato e riproposto in chiave artistica. Le scatole diverranno le protagoniste di una mostra, concepita da Raffaele Curi, dal titolo “Farsi”, in omaggio alla Storia persiana, che verrà ospitata dalla Galleria Foro Traiano 1, della Fondazione Fendi, nel mese di marzo.