LONDRA – La sesta edizione del Max Mara Art Prize for Women 2016 è stato vinto da Emma Hart, fotografa classe 1974. Il contest biennale nasce nel 2005 dalla collaborazione tra la Collezione Maramotti di Reggio Emilia e la Whitechapel Gallery, con l’intento di sostenere artiste donne che lavorano nel Regno Unito e che non abbiano precedentemente presentato i loro lavori in una mostra antologica.
La Hart, che vive e lavora a Londra, realizzando opere attraverso l’utilizzo di ceramica, video, fotografia e suono, in questa occasione ha presentato un lavoro sul tema del potere della famiglia.
La sua vittoria è stata annunciata dalla direttrice della Whitechapel Gallery, Iwona Blazwick, che ha motivato la scelta dell’artista, dichiarando: “la proposta di Hart affronta un tema profondamente personale, essenziale per la sua vita e il suo lavoro. La giuria è stata colpita dalla profondità e ampiezza di riferimenti, dalla Scuola di Milano per la psicoterapia familiare ai romanzi di Elena Ferrante, alla tradizione italiana della maiolica”. Cinque erano invece le finaliste in lizza per il premio: Ruth Ewan, Ana Genovés, Tania Kovats e Phoebe Unwin.
La vincitrice trascorrerà una residenza di sei mesi tra Milano, Todi e Faenza, e qualche soggiorno anche a Roma e Napoli, per realizzare e sviluppare dopo alcune ricerche un progetto finale che nel 2017 sarà esposto prima in una personale alla Whitechapel Gallery e successivamente alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia.