TORINO – Va all’asta martedì 8 novembre da Aste Bolaffi a Torino (via Cavour 17), come top lot per la vendita di arte moderna e contemporanea, un raro dipinto di Alberto Savinio (1891-1952), dal titolo “L’attesa di Enea”, stimato 350/450mila euro.
Il dipinto, che sarà esposto dal 3 novembre in Sala Bolaffi, è degli anni ’80 e presenta tutti gli elementi cari al pittore, la cui produzione, diversamente da quella del fratello Giorgio De Chirico, è assai ridotta.
“L’opera – spiega Caterina Fossati, specialista del dipartimento di Arte moderna e contemporanea di Aste Bolaffi – è stata dipinta a Parigi negli anni prolifici dell’adesione di Savinio al movimento surrealista, anche se, guardandola, rivela immediatamente lo stile del tutto singolare dell’artista, a metà strada tra Surrealismo e Metafisica ma con una straordinaria unicità. Savinio distorce liberamente mito, storia e memorie personali al di là dei gruppi di influenza e appartenenza”.
Gli altri lotti in asta
Savinio non è l’unico capolavoro in asta. Il catalogo, infatti, è composto da oltre 190 lotti che spaziano dagli inizi del Novecento ai giorni nostri. Sono presenti infatti opere tra gli altri di Michelangelo Pistoletto, mentre la seconda sezione d’asta vede protagonista la grande pittura e scultura in un viaggio trasversale nella storia dell’arte attraverso pezzi rari e preziosi.
Tra questi, lavori di Antonio Ligabue (Il pascolo, stima 160.000-200.000 euro), Giorgio De Chirico (La partenza del cavaliere, stima 35.000-50.000 euro), Mario Sironi (Composizione con cavallo bianco, stima 10.000-15.000 euro), Renato Guttuso (Contadino con sacco di patate, stima 35.000-45.000 euro), Francesco Clemente (Senza titolo, stima 90.000-120.000 euro) e Piero Manzoni, presente con un’opera che fu esposta alla famosa prima mostra al bar Giamaica di Milano (Senza titolo, stima 90.000-140.000 euro).
Da segnalare, infine, tra i lavori più recenti l’olio su fotografia del 2000 di Gerhard Richter (Firenze, stima 35.000-40.000 euro), un lotto di otto tavole originali da “Pinocchio” del 2003 di Mimmo Paladino (stima 5.000-8.000 euro) e gli scatti di Nan Goldin, fotografa protagonista del documentario di Laura Poitras, vincitore del Leone d’oro al Festival di Venezia 2022.