In occasione della mostra, dal 5 dicembre, riapre anche la straordinaria casa futurista di Giacomo Balla
ROMA – Alla GNAMC – Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Futurismo torna a occupare il centro della scena con la mostra Il Tempo del Futurismo, un progetto espositivo che si interroga sulla relazione tra arte, scienza e tecnologia, temi fondanti del movimento nato dalla mente di Filippo Tommaso Marinetti nel 1909.
In occasione dell’ottantesimo anniversario della scomparsa di Marinetti, la mostra, curata da Gabriele Simongini, esplora l’attualità del Futurismo, proiettandolo nel contesto di una società contemporanea dominata dalle trasformazioni tecnologiche.
La rassegna si concentra, infatti, sull’aspetto più visionario del movimento: l’incontro tra arte e scienza, che per i futuristi rappresentava la chiave per comprendere anche il cambiamento della sensibilità umana. Nato in piena rivoluzione industriale, il movimento aveva compreso che le innovazioni tecnologiche stavano trasformando la percezione del mondo, aprendo nuovi orizzonti espressivi.
Le intuizioni di Marinetti e dei suoi compagni risuonano oggi con forza in un’epoca segnata dall’intelligenza artificiale, dall’automazione e da una crescente fusione tra umano e tecnologico. Il Tempo del Futurismo rende esplicito questo parallelismo tra le rivoluzioni del passato e quelle attuali.
Un percorso immersivo e interdisciplinare
La mostra, aperta dal 3 dicembre al 28 febbraio 2025, si sviluppa in 26 sale, per un totale di 4.000 metri quadrati, e accoglie circa 350 opere, tra dipinti, sculture, disegni, oggetti d’arredo, film e strumenti scientifici. Accanto a capolavori di artisti come Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero e Luigi Russolo, trovano spazio automobili d’epoca, motociclette e un idrovolante Macchi MC72.
Un’attenzione particolare è riservata alla componente letteraria del Futurismo, con una vasta selezione di libri, manifesti e documenti, molti dei quali mai esposti prima. Questa sezione, che sottolinea il ruolo centrale della parola nella visione marinettiana, rappresenta uno degli aspetti più originali del progetto.
A completare il percorso contribuiscono due installazioni site-specific di Magister Art e Lorenzo Marini, che combinano elementi visivi e interattivi per ricreare l’atmosfera dinamica del Futurismo.
L’allestimento è stato pensato per favorire un dialogo tra le opere e lo spazio monumentale della GNAMC. Materiali riflettenti, superfici luminose e un layout fluido guidano il visitatore attraverso un racconto che intreccia la storia del Futurismo con le sue implicazioni contemporanee. L’obiettivo non è solo documentare, ma far vivere al pubblico l’energia e l’audacia che hanno caratterizzato il movimento.
Il progetto si avvale di prestiti da istituzioni di prestigio come il MoMA, il Metropolitan Museum of Art e il Kunstmuseum Den Haag, che testimoniano l’importanza internazionale del Futurismo nel panorama delle avanguardie storiche.
L’apertura di Casa Balla
In occasione della mostra, dal 5 dicembre, riapre anche la straordinaria casa futurista di Giacomo Balla.
Il quadro “Espansione Fiore n.17” (1929 circa), recentemente entrato nella collezione permanente del MAXXI, torna nella Casa Balla di via Oslavia, dove l’artista visse con la famiglia trasformando l’abitazione in un’opera d’arte totale. Grazie a un intervento conservativo sostenuto da IGT, il dipinto, unico superstite della serie dispersa, viene ricollocato nel corridoio, nel suo spazio originario.
La Casa, aperta al pubblico dal 2021, è un laboratorio creativo che riflette i principi del manifesto futurista firmato da Balla e Depero. Pareti dipinte, mobili decorati, oggetti progettati per la vita quotidiana e un’estetica innovativa ne fanno un luogo iconico, simbolo della fusione tra arte e funzionalità. La riapertura, frutto della collaborazione tra MAXXI, Soprintendenza Speciale di Roma e Banca d’Italia, ha riportato alla luce un pezzo unico della storia culturale italiana, rendendolo nuovamente accessibile e fonte di ispirazione per le nuove generazioni.