UDINE – Una recente campagna di scavi archeologici condotta dall’Università di Verona ha portato alla luce nuove e importanti scoperte nell’area del Fondo ex Pasqualis, situata a sud-est di Aquileia. I lavori sono stati guidati da Patrizia Basso, in collaborazione con Diana Dobreva, e hanno coinvolto un team di studenti e giovani ricercatori dell’ateneo veronese. La campagna si è svolta sotto la concessione del Ministero della Cultura, con il supporto della Fondazione Aquileia.
Gli scavi, durati tre mesi, hanno permesso di esplorare oltre 700 mq di terreno, portando alla luce una stratificazione complessa e di grande interesse per la storia dell’area. Tra i ritrovamenti più significativi figurano:
• Livelli pavimentali antichi: è stato individuato un battuto solido risalente al I secolo d.C., associato a poderosi pilastri. Queste strutture sono correlate alla prima banchina del fiume Natissa, molto più ampio rispetto all’attuale.
• Allineamento di anfore: rinvenute in posizione verticale e segate all’altezza della spalla. Questo allineamento, già individuato parzialmente nel 2023, è ora composto da 23 esemplari.
Il grande complesso mercantile e le strutture altomedievali
Una delle scoperte più rilevanti riguarda il complesso mercantile tardoantico. Durante gli scavi del 2024, è stato individuato un quinto lastricato, a ovest dei precedenti, confermando ulteriormente la monumentalità del mercato. Le ricerche suggeriscono la presenza di un sesto edificio, forse correlato a un lastricato scoperto negli anni Ottanta.
Gli scavi hanno portato alla luce anche un lungo tratto di strada acciottolata, che collegava il mercato al decumano a nord, utilizzato dai visitatori e dai carri per il trasporto delle merci. Sono stati inoltre rinvenuti numerosi resti di cereali combusti, dati utili per lo studio dell’alimentazione dell’epoca.
Oltre ai ritrovamenti di epoca romana, sono state scoperte strutture di età altomedievale, che testimoniano la frequentazione del sito anche dopo l’abbandono del mercato. Durante la campagna, l’area è stata aperta al pubblico, con visite guidate organizzate dagli studenti.
Secondo il Presidente della Fondazione Aquileia, Roberto Corciulo, e il Direttore Cristiano Tiussi, le indagini hanno un ruolo fondamentale non solo per la formazione degli archeologi, ma anche per l’arricchimento delle conoscenze storiche del sito. La collaborazione con l’Università di Verona si inserisce in un programma più ampio di valorizzazione e conservazione delle aree archeologiche di Aquileia, finalizzato alla costituzione di un Parco Archeologico.
Il progetto ha incluso due open day (15 giugno e 28 settembre), organizzati in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per il Friuli Venezia-Giulia e il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, per condividere i progressi degli scavi e promuovere l’importanza del patrimonio storico della città.