MATERA – Dopo un lungo intervento di restauro e valorizzazione, il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, situato nello storico Palazzo Lanfranchi di Matera, ha riaperto le sue porte al pubblico, segnando una nuova fase per la città e per l’intero sistema museale lucano.
Il restauro, che ha interessato sia le superfici architettoniche esterne che gli interni, ha restituito splendore a questo edificio seicentesco, mettendo in risalto dettagli storici come le rime epigrafiche sugli architravi delle finestre e migliorando l’accessibilità delle sale espositive.
Le nuove sale espositive
La riapertura del Museo, che si è tenuto lo scorso 15 ottobre, è un passo avanti verso il futuro. Il nuovo sistema espositivo della collezione permanente punta, infatti, a coinvolgere il pubblico in maniera più immersiva grazie a tecnologie multimediali che valorizzano le opere e la loro storia. La rinnovata disposizione delle sale permette ai visitatori una migliore comprensione del patrimonio culturale del museo attraverso percorsi più fluidi e interattivi.
Al piano terra, le nuove sale sono dedicate a due figure centrali dell’arte del Novecento: Carlo Levi, autore del celebre telero “Lucania ’61”, e Luigi Guerricchio, pittore originario di Matera. La presentazione delle loro opere, curate rispettivamente dalle studiose Daniela Fonti e Maria Adelaide Cuozzo, mira non solo a mostrare la potenza visiva delle creazioni, ma anche a raccontare il legame profondo degli artisti con la Basilicata. L’installazione del telero di Levi è stata appositamente ripensata per offrire una visione più chiara e dettagliata, valorizzando la narrazione visiva e l’intensità delle pennellate che raccontano la realtà lucana.
Salendo al primo piano, l’itinerario si sviluppa in due sezioni distinte: una è dedicata all’arte sacra locale, con opere che spaziano dal Medioevo al Settecento, mentre l’altra ospita una prestigiosa collezione di pittura napoletana del Sei-Settecento, frutto della passione del lucano Camillo d’Errico. Gli spazi espositivi completamente rinnovati offrono un contesto in cui le opere si possono apprezzare appieno, con una narrazione che guida il visitatore attraverso secoli di storia artistica.
Ma la vera novità della riapertura è l’integrazione di sale multimediali che trasformano l’esperienza museale. Tra queste, una camera immersiva permette di esplorare le opere di Levi attraverso l’interazione con l’intelligenza artificiale, offrendo uno sguardo nuovo sulle tecniche e sulle ispirazioni dell’artista. In un’altra sala, un’introduzione biografica in forma di video-narrazione di Guerricchio coinvolge il pubblico in un racconto personale, creando un collegamento emotivo con l’artista e il suo lavoro.
Il museo si è anche impegnato a rendere l’arte accessibile ai più giovani, creando una sala didattica che combina tecnologia e creatività. Qui, tavoli interattivi touch screen e un’impressionante riproduzione del “Lucania ’61” con oltre 220.000 mattoncini LEGO® catturano l’immaginazione dei piccoli visitatori, proponendo un approccio ludico alla scoperta dell’arte.
Un traguardo per il Museo e per la città
La direttrice dei musei di Matera, Annamaria Mauro, ha spiegato che questa riapertura rappresenta un traguardo importante per il museo e per la città. “Il restauro e la valorizzazione degli spazi espositivi ci permettono di offrire un museo più inclusivo e partecipativo,” ha detto, esprimendo l’auspicio che le innovazioni introdotte possano rendere l’arte più accessibile e stimolare un dialogo più profondo tra le opere e i visitatori.
Anche il sindaco Domenico Bennardi ha voluto sottolineare l’importanza dell’iniziativa per Matera, dichiarando che Palazzo Lanfranchi rappresenta un pilastro del patrimonio culturale della città, capace di attrarre visitatori da tutto il mondo grazie a una proposta museale che fonde tradizione e innovazione.
Vademecum
MUSEI NAZIONALI DI MATERA|
Ridola-Lanfranchi
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Via Domenico Ridola, 24 – 75100 Matera I +39 0835 310058