MATERA – La città di Matera è stato un luogo particolarmente caro a Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922 – Roma, 1975) che la scelse nel 1964 per girarvi uno dei suoi film più rappresentativi, Il Vangelo Secondo Matteo.
Qui Pasolini rintracciò, infatti, lo scenario ideale per la sua personale ricostruzione della vita di Cristo secondo le parole del Vangelo di Matteo, ritrovando tra i suoi camminamenti, le sue cisterne, i suoi ipogei, le sue fortificazioni, trasformate in abitazioni, la Gerusalemme dove si svolsero i fatti narrati del film.


Un gigante del Novecento attraverso l’estetica e la poetica di un artista straordinario
Le visioni pasoliniane rivivono oggi, in questo territorio unico, grazie alla mostra Hostia. Pier Paolo Pasolini dell’artista Nicola Verlato (Verona, 1965), inaugurata giovedì 28 luglio e ospitata fino al prossimo 6 novembre 2022 a Palazzo Lanfranchi, sede del Museo Nazionale di Matera.
Curata da Lorenzo Canova e Vittorio Sgarbi, l’esposizione è stata prodotta e organizzata da Associazione MetaMorfosi in collaborazione con il Museo Nazionale di Matera e il patrocinio della Regione Basilicata, del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini e della Quadriennale di Roma.


«Dopo l’idea di collocare queste opere – pitture, sculture, disegni, modelli digitali – alle Terme di Diocleziano, in un contesto prossimo alle notti di Pasolini, quando incontrava i ragazzi di vita in Piazza dei Cinquecento, con un grandissimo successo di pubblico e di critica – afferma Pietro Folena, Presidente di MetaMorfosi – il viaggio continua, grazie alla disponibilità dell’arch. Annamaria Mauro, Direttrice del Museo Nazionale di Matera, a Palazzo Lanfranchi, dialogando con i Sassi, che dal Museo godono di affacci meravigliosi, e con l’incredibile vicenda creativa e umana della mobilitazione di popolo nella preparazione del capolavoro di Pasolini uscito nel 1964. I Sassi sono la nostra Gerusalemme». «Per me – sottolinea Folena – è un’emozione particolare ritornare sulla figura di questo gigante del Novecento attraverso l’estetica e la poetica di un artista straordinario come Nicola Verlato, con le sue opere e il suo progetto in dialogo con il classico».


«Pier Paolo Pasolini per il suo capolavoro “Il Vangelo secondo Matteo”- ricorda il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi – scelse la Città dei Sassi non solo come sfondo, ma la fece entrare, viva, dentro il film, attraverso i suoi abitanti che divennero protagonisti dell’opera. Un doppio omaggio, quello di Pasolini, alla città-monumento e al suo popolo, che commuove e onora ogni lucano da allora. Nicola Verlato, come noi, ama Pasolini e gli ha dedicato una serie di opere straordinarie, sia per la profondità dei richiami all’esperienza intensa della vita del regista, sia per l’esecuzione tecnica che, ne sono sicuro, lascerà stupefatti i visitatori».


«La mostra – aggiunge Domenico Bennardi, Sindaco di Matera – ha raccolto un insieme di materiali straordinari in grado di restituire al pubblico il costante riferimento di Pasolini in tutta la sua opera, ed in particolare nel Vangelo, all’arte figurativa e al paesaggio».
Per Annamaria Mauro, Direttrice del Museo nazionale di Matera, « la mostra ha preso spazio in armonia con la materialità e la spazialità architettonica del complesso di Palazzo Lanfranchi, portando il visitatore in un percorso di luce e ombra, tra presente e passato, tra lo splendore delle opere e la luce dei grandi ambienti».
Una grande opera totale
Dice Vittorio Sgarbi: «Torna a Matera Pasolini con un nuovo film: il racconto figurato della sua mostra attraverso i quadri di Nicola Verlato, ispirati al realismo caravaggesco, in una interpretazione del “Sepellimento di Santa Lucia” di Siracusa, ambientato in latomie che sono come i sassi di Matera, aspri e aridi, come furono i luoghi della Passione. Questa volta della passione di Pasolini si tratta, in una potente interpretazione cinematografica di Verlato, drammatica ed ispirata, come negli abissi dei “Cantos” di Ezra Pound, evocati da Pasolini e celebrati da Verlato».

Nicola Verlato Hostia 2014-2022 olio su tela, 300×176 cm
Courtesy The Bank Contemporary Art Collection, Bassano del Grappa

Nicola Verlato Ritrovamento del corpo di P.P.P. 2020, olio su tela, 390×300 cm
Courtesy The Artist
Attraverso una serie di declinazioni artistiche, tra dipinti, sculture, disegni, progetti architettonici, musiche e video, Verlato rende omaggio a Pasolini, ispirandosi alla sua tragica morte. Da questa prende spunto il grande dipinto, fulcro della mostra che, come un’antica pala d’altare, rappresenta il corpo di Pasolini mentre attraversa a ritroso la propria vita. Al dipinto principale fanno da corollario le altre opere pittoriche, un fregio lungo oltre undici metri, una scultura a dimensioni reali che ritrae in modo estremamente realistico Pasolini e alcune teste scolpite che completano l’esposizione insieme a proiezioni video.

Il percorso espositivo, che si snoda tra le grandi sale espositive del piano terra proseguendo nel Chiostro e nella Chiesa del Carmine di Palazzo Lanfranchi, è inoltre accompagnato da musiche sinfoniche che contribuiscono alla resa di un’atmosfera ancora più suggestiva ed immersiva.

Nicola Verlato Sprofondamento di P.P.P. 2015-2020 legno, 121x175x109 cm Courtesy The Bank Contemporary Art Collection, Bassano del Grappa

Nicola Verlato Ritratto di Pier Paolo Pasolini 2014-2022 gesso, h. 30 cm circa
Courtesy The Artist
A completare la mostra anche un modello architettonico aperto, un progetto che si fonda su un’ipotesi che è anche un desiderio: la realizzazione di un complesso monumentale all’idroscalo di Ostia, nella periferia di Roma, luogo della morte di Pasolini.
«Nicola Verlato – scrive Lorenzo Canova – si serve in modo magistrale del linguaggio figurativo caro a Pasolini per dare vita a una grande opera d’arte totale. Sulla scia del grande scrittore e regista, Verlato dialoga senza subalternità con la pittura del passato, con quella tradizione che Pasolini rivendicava come fondamento delle sue sperimentazioni letterarie e cinematografiche. Nel grande complesso monumentale di Hostia le arti visive si legano così all’architettura e alla musica in un’elegia monumentale e metafisica dove la morte di Pier Paolo Pasolini supera il brutale dato di cronaca per trasformarsi in un evento tragico che penetra e supera la storia».

«Più che un poeta, un cineasta o uno scrittore – ci ricorda infine Nicola Verlato – Pasolini è un corpo che vive nella dimensione del mito, in quanto è riuscito a incarnare un destino non solo tragico ma addirittura universale. Le opere in mostra narrano la progressiva eliminazione dell’arte dalla vita e l’immensa disperazione che Pasolini esprime nelle sue ultime opere, associando il mondo a un inferno che ha perso ogni occasione di salvezza, perché l’arte, che dava senso alle cose, è stata eliminata».
Vademecum
Museo Nazionale di Matera
Palazzo Lanfranchi
Via Domenico Ridola 24
Matera
Dal 28 luglio al 6 novembre 2022
Orario museo: dal lunedì alla domenica dalle 9:00 alle 20:00
info: +39 0835 310058
www.museonazionaledimatera.it