PARMA – La Fondazione Magnani-Rocca presenta la più grande mostra italiana dedicata a Bruno Munari (Milano 1907-1998), una delle più importanti figure del design e della comunicazione visiva del XX secolo, definito da Pierre Restany il Leonardo e il Peter Pan del design italiano.
La mostra, dal titolo Bruno Munari. Tutto, è aperta al pubblico dal 16 marzo al 30 giugno 2024.
Un percorso attraverso settant’anni di creatività
In esposizione, si concentrano settant’anni di idee e lavori che spaziano in tutti i campi della creatività: dall’arte al design, dalla grafica alla pedagogia. La rassegna, ospitata nella Villa dei Capolavori, rinomata per le opere di artisti come Tiziano, Dürer, Van Dyck, Goya, Canova, Renoir, Monet, Cézanne, de Chirico, Morandi, Burri e altri, si propone di evidenziare le attitudini e i concetti che hanno guidato Munari, senza suddividerli per tipologie o cronologia, piuttosto per attitudini e concetti, in modo da poter mostrare i collegamenti e le relazioni progettuali tra oggetti anche apparentemente molto diversi l’uno dall’altro.
Metodo progettuale e creatività infantile
L’opera di Munari risponde a un metodo progettuale che si è sviluppato nel corso degli anni, con i grandi corsi nelle università americane e i laboratori per stimolare la creatività infantile. Questi laboratori, avviati nel 1977, mantengono ancora oggi la loro avanguardia nella didattica prescolare e della prima età scolare. La mostra mira a mostrare i collegamenti e le relazioni progettuali tra gli oggetti esposti, anche quelli apparentemente diversi tra loro.
Una rinnovata attenzione internazionale
Negli ultimi anni, il lavoro di Munari è stato oggetto di una rinnovata attenzione, sia a livello nazionale che internazionale. Paesi come il Giappone, gli Stati Uniti, la Francia, la Svizzera e la Germania si sono uniti all’Italia nel riconoscimento dell’influenza e della rilevanza di Munari.
Marco Meneguzzo, studioso munariano e curatore della mostra, sottolinea l’attualità di Munari nella società contemporanea. «È un esempio di flessibilità, di capacità di adattamento dell’uomo all’ambiente. Il suo metodo consiste nello scoprire il limite delle cose che ci circondano e di volerlo ogni volta superare».
Il catalogo
La mostra sarà accompagnata da un ricco catalogo, edito da Dario Cimorelli Editore e curato da Marco Meneguzzo e Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione Magnani-Rocca. Il catalogo includerà un saggio introduttivo, contributi critici su singoli “casi-studio” di importanti studiosi di Munari e la pubblicazione di tutte le circa 250 opere esposte.