NAPOLI – Un’operazione certosina, condotta tra i faldoni d’archivio e le suggestive sale della Chiesa dei Girolamini di Napoli, ha portato alla luce un mistero che durava da decenni: l’elenco degli oltre 200 beni artistici trafugati dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un patrimonio inestimabile, fatto di busti reliquiari, lampadari, crocifissi, dipinti, arredi sacri e molto altro, sparito nel nulla e ora oggetto di una caccia serrata da parte dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC).
Un lavoro di squadra contro l’oblio
L’operazione, nata da un protocollo d’intesa firmato tra la Procura della Repubblica di Napoli e il Complesso Monumentale e Biblioteca dei Girolamini, ha visto la collaborazione sinergica tra i Carabinieri del TPC e gli storici dell’arte dei Girolamini. Insieme, hanno setacciato gli archivi, confrontando la situazione attuale della Chiesa con foto d’epoca rinvenute presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma. Un lavoro meticoloso che ha permesso di ricostruire pezzo per pezzo la mappa del tesoro perduto.


L’appello per il ritorno a casa
L’elenco completo, composto da 218 beni, è stato inserito nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, dando il via a una caccia a tappeto per il loro recupero. Tra i pezzi mancanti spiccano 18 busti reliquiari, un crocifisso medievale, 14 crocifissi, 20 lampadari, 91 candelieri, vasi in marmo policromo, dipinti e persino un affresco raffigurante la Madonna con Bambino. Un patrimonio di inestimabile valore storico e artistico che attende di tornare a casa.
“Massimo impegno per riportare nel Complesso monumentale dei Girolamini gli oggetti trafugati. – Ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – Dopo le indagini dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale e gli storici dell’arte dei Girolamini che hanno permesso di ricostruire l’elenco delle opere sottratte dopo la Seconda Guerra Mondiale, adesso è necessaria la collaborazione di tutti per riportare nella chiesa i beni spariti. Faccio un accorato appello a chi ha a cuore le sorti di questi importanti tesori d’arte a fornire ogni informazione utile al ritrovamento. Questi oggetti rappresentano la memoria e l’identità del popolo napoletano e devono ritornare nella loro sede originaria e messi a disposizione di tutti nella restaurata chiesa di via dei Tribunali e nel Complesso monumentale adiacente”.