MILANO – Nei giorni scorsi è stata pubblicata la sentenza del Tribunale di Milano che condanna Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli, due storici dell’arte bresciani, al pagamento al Comune di Milano di ben 50 mila euro. Si chiude in questo modo la controversa faccenda che vedeva protagonista Caravaggio. In particolare cento disegni del Fondo Peterzano, al Castello Sforzesco, che i due storici dell’arte avevano attribuito al grande artista, senza di fatto aver presentato prove certe sulla riconduciblità delle opere appunto alla mano di Michelangelo Merisi. Il fatto risale al 2012, quando Bernardelli e Conconi, annunciano la scoperta, senza avere mai avuto dal Comune di Milano l’accesso agli originali, destando quindi diverse perplessità tra gli esperti del pittore, in primis per la metodologia con cui la ricerca era stata condotta e cioè studiando fotografie e non gli originali, e poi anche per il modo “innovativo” con il quale la scoperta era stata divulgata, cioè tramite un comunicato dell’Ansa e la pubblicazione di un e-book di 600 pagine. Iniziò dunque una causa legale tra il Comune di Milano e i due ricercatori durata appunto quattro anni. La sentenza, emessa il 9 maggio, ma resa pubblica il 23, di cui riporta notizia lo stesso sito del Comune di Milano, ha condannato Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli al risarcimento di 50 mila euro per danni derivanti dalla “lesione della reputazione e dell’immagine del Comune di Milano e della “professionalità dei suoi dipendenti”.
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