TORINO – Utet Grandi Opere, il ramo della casa editrice torinese fondata nel 1791, specializzata in opere di pregio, ha chiuso i battenti. La registrazione del fallimento al Tribunale di Milano risale allo scorso 15 ottobre, ma la notizia si è diffusa solo in questi giorni.
Il linguista Raffaele Simone ha scritto martedì 10 novembre su Facebook: “Ricevo oggi dal curatore fallimentare la comunicazione che la UTET Grandi Opere è dichiarata fallita. Dopo anni di pene e di gravissimi errori di gestione, chiude la più antica casa editrice italiana (1791), a cui dobbiamo magnifiche collezioni di classici di ogni arte e di diverse scienze e una tradizione di dizionari (dal Tommaseo-Bellini al Battaglia al De Mauro al mio di cui più sotto), di trattati e di enciclopedie che non ha pari al mondo, per non parlare di collezioni che hanno fatto la storia culturale d’Italia, come la Scala d’Oro. Ho visto il declino coi miei occhi: quando progettai per loro, dodici anni fa, il Grande Dizionario Analogico della Lingua Italiana, in due volumi (uscito nel 2011), cominciammo la lavorazione nel bellissimo palazzo di Corso Raffaello, ma la concludemmo in uno spoglio e malinconico appartamento del Lungodora… La cassa scarseggiava: in corso d’opera, la gerenza che nel frattempo era subentrata a quella storica mi chiese di rinunciare a una quota importante degli anticipi e di accettare una riduzione delle royalties (in realtà, dei miei diritti d’autore ho perso completamente le tracce: la casa non pagava diritti da anni). Che fine farà il loro magazzino? I loro archivi? Il loro catalogo?”.
Che la casa editrice non se la passasse troppo bene era noto da tempo. Inoltre negli ultimi decenni aveva subito una serie di cambiamenti relativi all’assetto societario. Risale al 2013 il passaggio del settore Grandi Opere da De Agostini a FMR Art’è, entrato poi nel gruppo Cose Belle d’Italia. Nonostante i passaggi di mano la situazione non è però migliorata, si è giunti così alla crisi economica acuita senza dubbio dalla pandemia.
La notizia del fallimento non riguarda comunque Utet Libri. E’ sempre Simone a scrivere nel post: “PS Ricevo da varie parti, inclusi da alcuni addetti della UTET libri, la segnalazione che a fallire è stata la UTET Grandi opere, ma che le altre denominazioni UTET (Libri, Giuridica, Medicina) sono sempre vive, anche se tutte queste branche appartengono a società diverse. Questo fatto, che ben conoscevo, mi allieta molto. Ma nessuno può negare che, quando si dice UTET, si pensa subito all’editore delle grandi opere (enciclopedie, trattati, classici), sempre che non siate medici o avvocati. Per quanto mi riguarda, comunque, conservare il logo UTET (perfino con il motivo dello storico palazzo, ora trasformato in appartamenti) per una intera galassietta di società editoriali irrelate e con proprietà diverse (basta dare uno sguardo al sito qui sotto), confonde non poco le idee dei lettori meno esperti”.