MILANO – E’ morto al San Raffaele di Milano Germano Celant. Il critico d’arte e curatore è deceduto in seguito a complicazioni causate dal Covid-19.
“Oggi il mondo della cultura e della creatività piange la scomparsa di un suo altro grande esponente. – Ha commentato il ministro per i Beni culturali e per il turismo, Dario Franceschini – Germano Celant, critico d’arte e curatore cui si deve una delle avanguardie creative italiane più feconde del Novecento, lascia un’Italia impoverita del suo genio e del suo talento”.
Nato ottanta anni fa a Genova, Celant è considerato il padre dell’Arte Povera, il movimento artistico d’avanguardia costruito nella seconda metà degli anni Sessanta attorno ad artisti del calibro di Alighiero Boetti, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Pino Pascali e Luciano Fabro, di cui delineò la teoria e la fisionomia attraverso mostre e scritti come Conceptual Art, Arte Povera, Land Art del 1970.
Celant è stato senior curator del Guggenheim di New York, dove bel 1994 ha allestito la mostra Italian Metamorphosis 1943-1968. Nel 1996 ha curato la prima edizione della Biennale di Firenze Arte e Moda, mentre nel 1997 viene nominato direttore della 47ª Biennale d’Arte di Venezia.
Collaboratore di numerose riviste tra cui anche L’Espresso, Celant ha realizzato a Genova la grande mostra Arti & Architettura (2004) ed è stato direttore della Fondazione Prada a Milano e curatore della Fondazione Vedova a Venezia.
In occasione di Expo 2015 ha inoltre organizzato la mostra Art & Food alla Triennale di Milano.