TORINO – È difficile immaginare un tema più affascinante e sfuggente della bellezza. Eppure, è proprio attorno a questo concetto che prende forma Da Botticelli a Mucha. Bellezza, natura, seduzione, la grande mostra allestita dal 17 aprile 2025 nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino.
Un itinerario visivo e concettuale che si articola in undici sale e dieci sezioni, mettendo in relazione oltre cento opere provenienti dai Musei Reali di Torino, dalle Gallerie degli Uffizi e da numerose istituzioni internazionali. Il progetto, curato da Annamaria Bava e prodotto con Arthemisia, si presenta come una riflessione sul modo in cui l’arte ha interrogato e rappresentato la bellezza lungo i secoli.
Nel segno di Venere
La mostra si apre con la figura di Venere, dea della bellezza e dell’amore, protagonista di opere che spaziano dall’antichità al Rinascimento, con al centro la celebre Venere di Botticelli della collezione Gualino della Galleria Sabauda, affiancata da quella di Lorenzo di Credi. Per la prima volta, vengono presentate anche le indagini diagnostiche sull’opera botticelliana.
Il mito di Elena
Segue una riflessione sul fascino eterno di Elena di Troia, incarnazione della femminilità mitologica, attraverso dipinti tardo cinquecenteschi, preziosi arazzi e sculture del Settecento. Un percorso che unisce narrazione epica e rappresentazione del desiderio.
Le Tre Grazie
Le Tre Grazie – Gioia, Splendore e Prosperità – sono celebrate attraverso disegni di Antonio Canova, in cui la linea delicata diventa veicolo di un ideale femminile armonico e universale.
Guardando l’antico: il Taccuino romano
Il focus si sposta sull’arte del disegno e sulla contemplazione dell’antico, con il celebre Taccuino romano di Girolamo da Carpi, un corpus grafico che restituisce lo sguardo colto e analitico del Rinascimento su Roma antica, Raffaello e Michelangelo.
La meraviglia della natura
Due sale celebrano la natura come fonte di stupore e conoscenza, attraverso gli album naturalistici della Biblioteca Reale: fiori, uccelli e animali acquatici dipinti con incredibile finezza e spirito enciclopedico, commissionati da Carlo Emanuele I di Savoia.
Il fascino dell’arte classica nel Rinascimento
Un nucleo cruciale della mostra esplora l’eredità dell’arte antica, dal gusto archeologico dei primi umanisti alla fortuna delle grottesche, passando per opere di Mantegna, Macrino d’Alba, Giovanfrancesco Rustici e Raffaello. L’antico diventa terreno fertile per l’invenzione moderna.
L’universo della bellezza femminile
Tra allegoria, mito e storia, la bellezza femminile si declina in molteplici forme: dalla Pudicizia di Gherardo di Giovanni alla Giulia Farnese di Longhi, da Lucrezia a Aretusa, dalle Muse alle Sibille di Orsola Maddalena Caccia. Una galleria di immagini che coniuga grazia e virtù.
Regine, principesse e belle di corte
Uno sguardo alla bellezza ritratta e codificata nella società nobiliare: dalle nobildonne sabaude ai ritratti di Maria Antonietta, fino al servizio Boyer decorato con volti femminili reali e letterari. Un affresco dell’immaginario cortigiano tra Seicento e Ottocento.
Incanto e seduzione tra Ottocento e Novecento
Tra simbolismo, orientalismo e Art Nouveau, l’immagine della donna si trasforma in visione onirica e decorativa. In mostra opere di Giacomo Grosso, Cesare Saccaggi, Leonardo Bistolfi e Alphonse Mucha, artista chiave per l’estetica della Belle Époque.
Uno spazio per Leonardo / Leonardo per lo spazio
A chiudere, il Volto di fanciulla di Leonardo da Vinci, conservato nella Biblioteca Reale, viene esposto nel nuovo Spazio Leonardo: un disegno di magnetica intensità, tra sperimentazione formale e profondità psicologica, che rievoca la lezione del maestro Verrocchio e lo studio del movimento corporeo.
La bellezza come necessità
A firmare la visione culturale che sottende l’intero progetto espositivo è Iole Siena, presidente di Arthemisia, che affida alla mostra una riflessione sul significato della bellezza:
«La bellezza è ciò che eleva l’uomo dalle mere necessità del sopravvivere, è ciò che ne determina l’evoluzione, che innalza lo sguardo dell’umanità interna. L’arte e gli artisti, che da sempre hanno il bello come epicentro della propria creatività, sono la manifestazione concreta e più evidente del progresso umano, che non a caso arriva quando si sente l’esigenza di creare quel qualcosa che è apparentemente “inutile”, ma quantomai necessario. […] Questa mostra ci porta in un mondo parallelo, non solo poetico ma anche consolatorio, in cui possiamo abbandonare per un po’ le preoccupazioni del vivere quotidiano e rifugiarci in ciò che di meglio sa creare l’uomo.»
Vademecum
Musei Reali di Torino
Sale Chiablese
Piazzetta Reale, Torino
Date al pubblico
17 aprile – 27 luglio 2025
Orario apertura
Dal giovedì al martedì
Tutti i giorni 9.30 – 19.30
Chiuso il mercoledì
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti
Intero € 15,00
Ridotto € 13,00
Informazioni e prenotazioni
T. + 39 011 1848711
www.arthemisia.it