Alla Casa de la Almoina, fino al 9 giugno 2025, in mostra le cinque proposte di cinque artisti internazionali per l’opera che completerà la torre di Gesù Cristo
Fino al 9 giugno 2025, il Museu Diocesà de Barcelona – conosciuto anche come Casa de la Almoina – ospita una mostra che esplora cinque possibili interpretazioni artistiche dell’Agnello di Dio, destinato a coronare la torre di Gesù Cristo della Sagrada Familia.
L’intervento, che sarà collocato all’interno della croce posta sulla sommità della torre, affonda le radici direttamente nei progetti originali di Antoni Gaudí. Già negli Àlbums del Temple, pubblicati dall’associazione per lo sviluppo del Tempio durante la vita dell’architetto, compare un preciso riferimento iconografico all’Agnello, figura centrale nell’iconografia cristiana e nella visione mistica di Gaudí.

Un concorso tra cinque voci internazionali
Nel settembre 2023 la Junta Constructora de la Sagrada Família ha promosso un concorso su invito, selezionando cinque artisti internazionali per sviluppare una proposta site-specific: Edoardo Tresoldi, Andrea Mastrovito, David Oliveira, Gonzalo Borondo e Jordi Alcaraz.
Cinque sguardi eterogenei, tra approcci concettuali, riflessioni teologiche e sperimentazioni materiche, che condividono l’ambizione di misurarsi con un’architettura simbolica e vertiginosa, non solo per la sua altezza.
L’opera vincitrice – firmata da Andrea Mastrovito – sarà effettivamente realizzata e installata, ma la mostra invita a esplorare tutte le proposte, in un percorso che rivela il potenziale dialogo tra arte contemporanea e spiritualità.
Edoardo Tresoldi e l’Agnello come organismo di luce
Tra le proposte in mostra spicca quella di Edoardo Tresoldi, noto per le sue architetture effimere in rete metallica che abitano lo spazio come apparizioni. La sua visione dell’Agnello si sviluppa all’interno di un parallelepipedo a base ottagonale, percorso da una nebbia argentea che si espande come un cristallo esploso.
Al centro della composizione, l’Agnello è rappresentato in piedi, attraversato da un pilastro di luce discendente. Intorno, un vuoto a forma di uovo – simbolo di rinascita – si manifesta come spazio liminale, tra materia e trascendenza. Il risultato è una scultura trasparente e riflettente, in cui rete metallica e inserti specchiati costruiscono un ambiente visivo e spirituale che cambia con la luce, trasformando l’opera in una soglia tra il visibile e l’invisibile.
In questa proposta, l’Agnello trionfante non è soltanto simbolo sacrificale, ma manifestazione luminosa del mistero pasquale, custode della conoscenza divina e immagine di speranza. Tresoldi concepisce così una geometria ascensionale, dove ogni superficie, riflesso e apertura suggerisce il passaggio verso un altrove.